Laviamoci i piedi
Laviamoci i piedi fratello,
essere consapevole dei limiti
è bello.
Nel silenzio che urla più forte del
dire,
c’è l’acqua che scorre, c’è il cuore
a servire.
Laviamoci i piedi, con mani sincere,
senza troni, né vanti, né maschere
e cere.
Il più grande è colui che umilmente
si china,
non chi sale più in alto, ma chi si
avvicina.
Laviamoci i piedi, come fa il Santo
Padre,
che tocca la polvere, che abbraccia
le madri,
che guarda negli occhi chi vive ai
confini,
e trova il divino nei volti vicini.
Laviamoci i piedi, con gesti puri,
che parlan d’amore, che spezzano
i muri.
Perché l’umiltà non è resa o paura,
ma forza che salva, empatia che
cura.
Laviamoci i piedi, e poi
camminiamo,
sul sentiero dell’amore, dove
insieme, andiamo.
Che il mondo non si cambia con
bombe e bandiere,
ma con l’umiltà dei “piedi lavati”
con mani sincere.
Laviamoci i piedi testo di MauroZani