A Greta

scritto da Darcof
Scritto 6 mesi fa • Pubblicato 6 mesi fa • Revisionato 5 mesi fa
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Una Musa, un ricordo vivo, un Angelo splendente. In questa canzone libera, Greta diventa figura mitica e fonte d’ispirazione. Bellezza, silenzio e poesia si intrecciano in un rimpianto che trasforma il dolore in scrittura.
- Nota dell'autore Darcof

Testo: A Greta
di Darcof

Chinato allo stilar l’novello mio diario,

Col ardo sol su testa,

Decisi di dar riposo a carte e mani,

E per questa mia gesta,

Alzai l’guardo­: poi luce.

Sì chiesi come Dante:

Ché ti mostri a noi, o Angelo brillante?

 

Ricordo l’tuo fascino:

Sorgevi da la schiuma del greco mar

Per approdar su piaggia,

Ogne volta ch’emergevi da le acque,

Come Venere nacque.

Nel mare eri sirena;

Del suol, Natura fragrante d’amarena;

Nel Cielo, la più pura tra Muse e Dee.

Ma è ne le sacre e preziose maree

Che ‘l tuo corpo scolpito

E agile, divin, perfetto e terso,

Da chiome a lunghe gambe,

Minava invidia a ogni tempo e universo,

Pel suo sol esibito.

 

Ma a cotanta bellezza v’era un problema:

Quel tuo viso superbo,

Tal splendea ed irradiava di lucente

Che mai potei ben amarlo veramente.

Meco v’ho tentato una volta sola;

In seguito all’evento,

Cui ti rivolsi la mia scortesia,

Pel mancato momento.

M’avvicinai a te serena sulla panca,

Pronto a chieder perdono, e t’osservai,

Sì tosto mi bloccai.

Ma m’è bastata un’unica vision lieta,

E ho visto la ragazza

Più bella del pianeta.

 

Rimembro l’immagine:

Quel tuo unico silenzio assordante;

Leggevi prona quel tomo abbondante

Per pagina e pagine,

Esalando respiri.

Sì ch’io ti raccontavo,

E miniavo sui miei tristi papiri:

“Quanta bellezza! Cresce ogni secondo!

Ogne suo fiato è dono…

Che lieto ora è l’mondo!”

E più leggevi, e più fiorivan carte;

Come se dipingessi

Su cornice, la fusione nell’arte,

Di Minerva e Venere.

Ma ti dissi nulla, e ciò ancor mi duole,

Sì scrissi una lettera,

Con tutte le parole.

 

Ma dopo un anno, ancor non so l’destino,

Di quella busta pien di speme e lodi.

Ergo ho atteso, e attendo,

E in dolor poesie ho scritto e vo scrivendo;

Questo grazie a te solo.

M’hai donato una cura,

Che m’ha plasmato l’duolo,

O Musa di scrittura.

Tuo splendore ha dato vita a un poeta,

Sì t’esalterò in versi eterni, o Greta.

E quando, e se mai ti rivedrò, chiederò:

L’tuo nuotar m’insegni?

È vero che sei Dea di tutti i Regni?

Poi altre ne avrei in mente…

M’aspetterò un anno, o Angelo splendente.

A Greta testo di Darcof
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