Contenuti per adulti
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Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
La scrittura è circolare, fatta di pensieri, avvenimenti riportati, gioie e drammi, e se il mio testo sarà lungo, complesso ed impegnativo me ne scuso in questo momento miei cari lettori, comunque convinto che la complessità faccia parte della vita, la vita, quella vera.
Partiamo appunto dall'immagine del cerchio dove ci sono, lungo appunto il cerchio, delle persone che cercano il confronto: chi è il primo? Chi è l'ultimo? Nessuno primeggia e nessuno è ultimo, poichè è un cerchio e andrebbe a nostra influenza la scelta, che pur sarebbe parziale, poichè siamo in verità tutti sullo stesso piano.
Ecco le esperienze della nostra vita, quelle che ci formano e che danno vita ai nostri giorni, con una tendenza a raccontare solo quelle belle, quasi ad avere timore delle esperienze tristi, che hanno grande merito poichè conferiscono forza nella loro antipatia.
Il dialogo circolare è fatto di tutti noi che ci confrontiamo attraverso, in questo caso, il mezzo scritto, la scrittura, che ci leggiamo e che siamo alla pari di un insegnamento universale che è quello della comprensione, che già come concetto è complesso, poichè per comprendere ci vuole volontà e non immediatezza.
Ci vuole l'immagine del volto? Alcuni ritengono di sì, altri ritengono di no, ma io ritengo di sì perchè a scrivere ed a parlare siamo noi, noi tutti con la nostra dignità, con il nostro volto, con la nostra essenza vitale, con il nostro soffio spirituale.
Perchè scrivo qui un testo denso e così importante per me? Come si vedrà in seguito? Perchè il fine del mio pensiero non è quello della visualizzazione in senso stretto, ma della comunicazione, altrimenti sarebbe bastato pubblicarlo altrove, ma, ad ascoltare cuore e mente, viene spontaneo rendere giustizia alla scrittura, e far mettere le ali ai pensieri.
Scrivo spesso testi di incoraggiamento per i giovani e, non nascondo, spero che tra i giovani che leggeranno questo testo possa nascere un sentimento di forza, poichè è questo il mio fine, non sul testo stesso, ma nella mia piccola parte di contributo al mondo.
Ed eccomi a raccontare un'esperienza che mi ha formato, un me, giovane inesperto supplente pieno di certezze, di gioia, di energie, fare il mio ingresso nel mondo della scuola, dove tutto sembrava rose e fiori, ma attendete.
Arrivavo in classe, in quel di quella scuola elementare di Torino ed i bimbi mi hanno sin da subito voluto bene perchè li trattavo da persone e non come degli incompetenti e figuratevi, amici miei, che capivano più di quanto potreste credere, addirittura etimologie in ligua originale! Ebraico, latino e greco.
Sapete cosa mi muoveva? La loro passione, la loro curiosità di bambini e la loro tenerezza, perchè quando si insegna si ha una grandissima responsabilità ed io, piccolo supplente di Religione, soprattutto, sono chiamato ad avere empatia data la disciplina, che ovviamente non toglie nulla alle altre.
Ecco il capolino dell'invidia, se vogliamo, la parte forte del testo.
Mi sento richiamare in presidenza, ero stato convocato dalla dirigente e tranquillo andai e lei mi accolse con un freddissimo saluto dicendomi come andasse con i colleghi, al che ho risposto felice con un:" bene grazie".
Lei disse che non era reciproco per alcuni degli altri e mi obbligò a interrompere l'incarico ed io mi persi in lacrime, nemmeno mi offrì un fazzoletto.
Chiesi cosa avessi fatto per ricevere un trattamento così duro e la sua risposta fu di testuali parole, ancora le ricordo precise, risuonano ancora nelle mie orecchie:" Non te lo dico nemmeno sotto tortura".
Mi sentii sconfitto, e ricordo che chiesi proprio a lei come stesse una mia alunna che stette male per salute e mi rispose che non erano fatti miei.
Cari tutti, ovviamente non ho potuto controbattere ma solo soffrire e ad oggi è passato davvero tanto tempo, ma ancora ricordo, e a voi mi apro.
Fa paura pensare come il potere possa avere un così grave effetto su delle persone buone che hanno una sola colpa: l'onestà e la passione.
Basta poco a mettere fuori dai giochi qualcuno che di potere non ne ha, a far dubitare di tutto, a buttarti giù perchè? Perchè tu dirigi, io devo sottostare.
Stetti molto male, sotto più fronti.
Vedete amici miei, quale vuole essere il significato di questa triste storia vera? Il coraggio, la tenacia, la convinzione, la non paura e però tenete da conto, la scaltrezza.
Dovete stare attenti quando scrivete cose di questo genere perchè potreste essere additati come lagnosi oppure come vittime, ma non abbiate paura e scrivete, esponetevi, e se vi leggono in cinquanta, in cento o in mille va bene lo stesso, questi avranno interiorizzato qualcosa di nuovo.
Sapete quando un testo è efficace? Quando racconta una storia, in questo caso vera, quando scomoda qualcosa, quando è un testo scomodo che può essere condiviso come no, ed io scrivo, scrivo e scriverò, con il diritto sacro e santo di raccontare un'ingiustizia, senza la paura di essere giudicato, perchè quel ghiaccio del timore deve essere rotto, perchè altrimenti non si può parlare di libertà, ma di servizio forzato e di voci messe a tacere.
Noto nella società molta paura di espressione, molto timore perchè c'è sotto tanta insicurezza, ma cosa la genera? Il potere, anzi nemmeno quello, ma coloro che lo detengono.
Leggo tanti testi, tanti davvero ed alcuni sono molto dolci, altri didascalici, altri invece sono intrisi di risentimento e mi fa male sapete? Non leggere, ma sapere che c'è gente che scrive per sfogare sofferenza che, non fraintendetemi, è giusto, ma è la sofferenza che mi fa stare male.
Ecco, io credo che la sofferenza non debba sfociare in risentimento ma in tristezza, per poi dare la forza di reagire, poichè il risentimento altro non fa che rovinare il nostro bellissimo sorriso.
Le nostre battaglie di ragazzi giovani sono numerose, ciascuno ha la propria, ed è il coraggio che non deve mai mancare dove, attenzione, bisogna sempre portare rispetto, ma mai farsi umiliare, poichè la dignità è inviolabile.
Sapete chi sono? Un ragazzo qualunque, sincero che non ha paura di esporsi, perchè abbiamo bisogno di respirare e sono stato già troppo timoroso, ma poi ho scoperto la mia voce e posso dirlo? Mi è piaciuta.
Chi sei? Sei un ragazzo? Sei una ragazza? Ci fai caso alla tua voce? Non è forse bellissima? Qualche volta ne senti i singhiozzi perchè sei triste non è vero? Non è una sconfitta, è la vita, ma quella vita onorala, cammina a testa alta nella tua umiltà e non fermarti mai e, se ti faranno sentire in uno stato inferiore tu sorridi a te, non abbassare lo sguardo e affronta la vita.
Sei, tu che leggi, un'anima dagli occhi buoni, e non vorrei mai che tu ti facessi sconfiggere o travolgere dalle onde dell'oscurità, perchè, fidati di me, se splendi porterai luce e sarai felice.
Vuoi insegnare a sorridere? Fallo tu in primis, perchè non serve una cattedra o un ufficio per nobilitare un cuore.
Dall'aurora al tramonto, porta avanti il tuo sperare,
tu sei anima e respiro, soffio e vita per il mondo.
Con affetto vivo e sincero,
Mauro
Torino
26/05/2025