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Che ne sarà di noi ,
quando il Primo partirà?
Saremo un albero mutilato
che nel pianto invoca i rami recisi.
Dove sarà più la spalla del sostegno?
L'abbraccio del conforto?
Il fato avrà clemenza.
per il Primo che sceglierà.
L'altro , annaspera' nel buio
delle notti senza fine.
E nell'inedia di giorni senza inizio.
Sei la stampella delle
mie gambe malferme,
Gli occhiali dei miei occhi appannati.
Il bacio che assapora le mie lacrime di sale.
Se solo il vortice del vuoto,
mi risucchiasse presto,
lo potrei pure accettare.
Ma se dovesse ritardare???
Allora mi sto nutrendo
di esecrabile egoismo.
Recito preghiere perché
il mio treno arrivi prima.
Non odiarmi amore, se resterai al binario a salutarmi.
Come un milione di volte hai fatto in.questa vita.
Tu sei più forte, te la saprai cavare.
