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Amo i cani e solo quelli senza guinzaglio
Quelli che non sanno stare fermi dentro un recinto a preghiera
quelli che mettono zampa e muso dentro ogni pozzanghera di strada.
Ai pastori tedeschi e ai preti sassoni scelgo meticci quadrupedi parlanti e pensanti
piuttosto che fedeli addestrati e ammaestrati infedeli
preferisco una scomoda e sciagurata cagnetta senza bavagli né museruola.
Senza musa e senza aiuola, il mio rosario prega.
Che sia laica e sciolta e con la coda tra le stelle la poesia del mio canile
..può solo stare su una scodella l’ osso del mio vangelo.
Dunque che abbai a Dio libera e randagia
che scodinzoli pure all’ altare senza collare
perché sia cattedrale l’ immenso cielo che anela il suo incompiuto amore.
La mia preghiera non ha capi, né bestiame,
non fa prigionieri né miracoli la sua fede
La mia non si dona al primo padre padrone che passa,
la mia poesia è un latrato di cortile che la guardia non abbassa,
un agnello immolato senza razza né colore è
una ladra che nella mia anima s’ accuccia mentre mi ruba gli occhi di poeta.
Così cieco m’ abbaglia d’ anima un branco di perdute stelle
che m’ attraversa in un breve rantolo di cui sono di Dio a parte fede.