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Credevi davvero che il mio amore fosse quello
Di chi si appoggia al davanzale
E sospira rimirando il mare
Con aria sognante?
Il mio amore per te era il mare stesso
Senza orizzonte,
Quel mare che nulla può aumentare o diminuire,
E che si fa tempesta all’occorrenza.
Pensavi che il mio amore fosse quello del poeta ozioso
Che si siede comodo sotto il ciliegio e dei boccioli ne ammira
La caduca effimera bellezza?
Il mio amore per te era il ciliegio stesso
Che sboccia selvaggio radicando
Su una roccia qualunque del bosco
Solitario, senza pensare un momento se qualcuno mai se ne accorgerà,
E cresce in silenzio attraverso l'arsura e il gelo
E sboccia solo perché non può farne a meno.
Ed è sé stesso che lascia cadere a terra
Un petalo alla volta
In un tappeto rosso che forse non sarà mai calpestato.
Volevi che il mio amore per te fosse quello
Di chi aspetta l’amata ammirando
Nascosto dalle fronte la luna
Il suo argento austero
Che le curve del buio tinge d’eterea luce immortale?
Il mio amore per te era la luna stessa
Non raggiunta dalle trivialità del mondo
Luna a volte piena e tonda, a volte un taglio appena
Nel letto della notte.