Le Chiavi

scritto da ManuelaM
Scritto Un anno fa • Pubblicato Un anno fa • Revisionato 12 mesi fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di ManuelaM
Autore del testo ManuelaM

Testo: Le Chiavi
di ManuelaM

Attendevo l’aria, dopo un’apnea lunga, stantìa, estenuante. La bramavo, oramai in silenzio, senza più graffiare il mondo per la sua assenza. 
La sento inaspettata entrare e uscire dalle mie cellule. Leggera come un tocco sulla pelle, salvifica. Respiro, avida. 

La pelle, l’unico confine tra le carni. Protegge, o è di troppo? 

Sono in una spiaggia. I miei capelli sono accarezzati da un vento caldo, indulgente. Mi sembra per un attimo di essere la brezza. Il tocco è effimero, come il volo di una farfalla felice.
Oscillano all’aria danzante alcune vesti colorate. Le osservo, per un attimo non esiste nient’altro. Colori sfavillanti dal destino ignoto. Vorrei essere una veste. Sorrido, mentre il mio occhio è chiamato da un vestito lungo, elegante, variopinto. 
Ma io ho già indossato così tante vesti. 

So che la mia è solo una sosta. Tra poco dovrò continuare a camminare. 

Cammino, non più con la beffarda leggerezza della zingara, ma con la lentezza greve e solcata di un vecchio viandante. Cammino, e i miei piedi sono stanchi. Tagliati.
Mi fermo. Mi specchio in un pezzo di vetro. Il mio viso è nudo. Non ha molte rughe, ma sul mio volto interno iniziano invece ad imprimersi.
La sabbia mossa dal vento mi sfiora la pelle. Mi spoglio.  

Mi addormento, sogno una rete piena di voci, mani che mi chiamano, mi invocano in direzioni sparse, opposte, mi tirano, ed io vorrei dormire, mi cullo tra le onde, mi distendo. Sogno di avere una figlia. 

Spariscono le voci, le persone. Le mani no, però. Ce n’è una che mi avvolge, mi trascina giù, lungo il fondo dell’oceano. E con lei scendo, non oppongo resistenza. 
Tutto diviene d’un buio surreale, atavico. Pesante. Una grotta mi ingloba, e mi ritrovo immersa e circondata da esseri dorati, che vagano erranti come lucciole ipnotiche.
Sono delle chiavi.

Dinanzi a me, in piedi, una figura risalta nella semioscurità.
Una strega molto bella, dalle vesti scure, mi guarda e ride. 
“Sono così tante chiavi” sussurra. 
Non ho paura, ma non ne comprendo il senso.
Lascio che le sue parole riecheggino nella caverna, e s’insinuino come serpenti nella mia testa. 

C’è silenzio, e io dimentico le chiavi. Le chiedo se la pelle è un confine o un limite, se il sangue può stancarsi di fremere. I suoi occhi sembrano turbati dalle mie domande. 

“È tutto uno specchio” risponde poi, senza più ridere. E tra me e lei mi accorgo esserci un grande specchio, i cui contorni fumosi si fondono con l’acqua circostante. 
Esitando, ne guardo le fattezze evanescenti ed irrequiete. Le immagini si affievoliscono, e la morbidezza dell’acqua mi culla sempre di più. Le ultime parole della donna volteggiano nella mia mente, fuse assieme alle visioni ottenebrate che iniziano a manifestarvisi all'interno. Una dolce confusione mi rilassa le membra. Lasciarsi andare sembra così seducente. 

“Davi salire. Se resti qui non ci sarà più aria per te”. 
Tutto mi giunge lontano. Non c'è più aria per me? E la pelle? Il sangue? Lo specchio? Le chiavi? 

Devo salire?
E se cedessi all'abbraccio di quegli abissi così languidi? Potrei attraversare lo specchio. Tutto sarebbe un sogno eterno, ebbro di sussurri e luccichii nel buio, senza più lotta, senza più graffi, senza più apnee.

Devo salire.
Distolgo con lentezza e con fatica i miei occhi insistenti dalla strega, e li dirigo in alto. Mentre concedo al mio corpo il permesso di scivolare verso la superficie, tre chiavi mi rimangono impigliate tra i capelli.

Emergo. Respiro.

La spiaggia è diventata un deserto. Ora indosso una veste bianca. Rimango ferma, distesa, mentre il sole mi penetra la pelle. I miei polmoni, ciclicamente, si riempiono e si svuotano.
Lentamente, ora dopo ora, scende una notte traboccante di stelle. 

E tra le dune riprendo il cammino avvolta nel silenzio, accompagnata dal tintinnio delle chiavi e dalle mie domande ancora insolute.
E dentro di me, assieme a me, camminano la zingara, la strega, ed un vecchio viandante.

Le Chiavi testo di ManuelaM
9