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Si racconta che un giorno un gran signore
volle festeggiare dei gemelli che aveva in cuore.
Una gran tavola fu imbandita
dal padron di casa la festa era sentita.
A lati esterni del simposio, meno illuminati
due soggetti strani furono allocati.
Misantropo ben vestito e attento osservatore
e Filantropo dei pregi altrui cultore.
A fianchi di questi baldi giovanotti
due ospiti rumorosi più dei botti.
Da una parte Vittoria la più bella
dall’altra Sconfitta poco simpatica rispetto la sorella.
Ma l’operetta era incompleta
senza la coppia più impetuosa e irrequieta.
Amore, un signore dolce e focoso
e Odio, l’antipatico gemello dallo sguardo tenebroso.
A fianco di questo duo assortito,
un altro molto più elegante e divertito.
Volontà, fanciulla giovane e alla moda
e il germano Desiderio, con in mano del vestito la sua coda.
Quasi al centro della tavola
gli ospiti con diritto di parola
A tutti gli eventi loro son presenti
perché ai kinema appartenenti.
Spazio, grassoccio e imponente
e Tempo, smilzo ma pungente.
Nel mezzo di questo gran banchetto
Gli invitati più illustri sotto il tetto
A destra un professore che in cattedra saliva
e tutto il convivio ammutoliva.
Timorosi di essere da lui ripreso
il pubblico percepiva tutto il suo peso.
Lo chiamavan Dio o Signore
e alla pecora imponeva di credere al pastore.
Ma io che sono un tipo strano
non credo se non tocco con la mano.
A fianco, timida e impacciata
la signora Conoscenza da lui eclissata.
Mi sembrò tra tutti la più interessante
e una sua frase mi restò chiara in mente.
“Il filo della vita non è in mano alla parca
se dedicate la vostra alla Ricerca”.