Anonimello

Anonimello

Un giorno di tantissimi anni fa
nei pressi di un sicanio paesello,
un uomo vidi avvolto in un mantello
piangere come solo un bimbo sa.

Lo avvicinai togliendomi il cappello
chiedendo di spiegarne la cagione,
ma egli come breve concessione
rispose ch'era "Amore" il suo fardello.

Gli domandai di darmene un accenno
come si fa a un amico o ad un fratello
ed egli quindi a guisa d’un agnello,
a pormi seco a fianco mi fa cenno.

Iniziò narrando di un castello
in cui a una graziosa principessa
il padre aveva fatto la promessa
di darla in sposa a un cavaliere bello.

Costui dal bene grande che sentiva
le avea donato un prezioso anello
come d'amore fosse il suo suggello
e intanto dei suoi sguardi si nutriva.

Soleva lei a memoria un ritornello
cantare quando egli era lontano,
lo aveva scritto lui di propria mano
tra i fiori di un grazioso praticello.

Ma un triste giorno non si sa perché
a chiave venne chiuso il gran cancello
e a nulla valse suonar campanello
per risvegliar dal sonno il vecchio re.
-
Ora comprendo amico qual coltello
ferito t'ha nel cuore e nell'addome,
ma dimmi, quale suono ha il tuo nome?
- Chiamar mi puoi soltanto Anonimello.

Kalotins