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CALLIOPE
Scalza divinità del mio essere,
intimo bisbiglio all'alba,
pudica lieve presenza.
S'increspano le tue labbra nel baciare la rugiada,
quand'esile e fragile
desti l'armonia del creato, tu'essenza.
Opaca allor reclami la luna, schiaro ego del crepuscolo.
d'ombre disadorne tingi nuda la sera,
e cruda d'amore sorridi mutata.
Calliope, rarefatta perfezione pervers' e cerulea, tingimi dell'idillio del destino,
o l'iridi ch'io tormentai di lacrime diventino
uno sbiadito e triste
di quiete
desìo