Frammenti di una vita (2024)

Frammenti di una vita


Stamattina mi sono svegliato morto.
Quando apro le finestre vedo gente e un'ambulanza.
Santo cielo, qui qualcuno ci ha lasciato, poverino.
Chissà i cari, quando questo apprenderanno.

Avevo caldo ma i piedi erano freddi, come sempre.
Ho fatto colazione e mi sono preparato per uscire.
Non mi sono accorto subito di questo evento
quindi noncurante ho vissuto come ieri la giornata.
 
Il mio gatto mi fissava reclamando la sua pappa
dopo averlo coccolato l'ho sfamato e sono uscito.
Saluto il mio vicino, senza avere una risposta.
E' normale, siamo in guerra, lui non guarda, io non vedo.

Il sole comunque mi scaldava ed il vento lo attenuava.
Che strano pensai, dov'è finita la mia ombra?
Sarà perchè le fronde dei cipressi la nascondono?
Quindi salgo sulla moto e prefiggo la mia meta.

Un dubbio all'improvviso mi sovviene.
Perchè sembra la giornata che ho vissuto ieri?
Anche oggi vengo punto sul mio petto.
Sembra tutto così strano, sbatto ancora contro un ape.

Quindi in fila in farmacia per un tubo di pomata.
Mi scavalcano e si prendono il mio posto.
Ma se c'ero prima io, perchè resto sempre dietro?
Mi sentite cristosanto? Ma che modi sono questi?

Inizio a sentire freddo e brividi di rabbia.
Che ci faccio ancora in fila se nessuno mi rispetta?
Tutti strani stamattina, ma che cazzo gli è sucesso?
Poi riprendo la mia moto e ritorno verso casa.

La mia meta la rimando, posso farlo anche domani
un controllo approffondito può aspettare un altro giorno
tanto il tempo non mi manca, altre file dal dottore.
Entro a casa noncurante, non mi sento preoccupato.
 
Metto il ghiaccio sul bruciore e il sollievo mi rilassa.
Sento come avessi colpa,  puntualmente la natura si ribella.
Mi riposo sul divano e mi copro per calmare i miei tremori
Anche oggi ho sprecato un altro giorno già vissuto.

Chiudo gli occhi, mi addormento, ora tanto passa tutto.
Faccio sogni impessionanti, tutto torna dal passato
e rivedo i miei parenti, genitori e alcuni amici.
Poi la sera mi risveglio sbalordito, tremolante ed assopito.

Vado fuori sul balcone e c'è ancora l'ambulanza.
Tanta gente e una volante, sono sotto casa mia.
Non ho voglia di pensare, il dolore mi attanaglia
prendo quattro o sei pastiglie e mi corico sul letto.

Sento il freddo del lenzuolo che mi copre fino ai piedi.
Sto già meglio così pare, spero solo di non  mettermi sul petto.
Ma stavolta sono fermo, ripensando a quel da fare domattina.
Noiosissime visite mediche, esami... e il mio gatto che mi fissa.