Vi propongo un articolo estratto dal mio blog (Vi lascio il link da copiare tra le note, assieme a quello che rimanda al mio libro). L'articolo è una denuncia al modus operandi di alcune piccole case editrici, con una delle quali ho avuto la brutta esperienza che viene raccontata in quanto ho scritto.
Alcuni autori legati alla casa editrice di cui parlo (senza nominarla) si sono offesi per quanto ho scritto, anche eliminandomi dai loro contatti. Vi va di dirmi cosa ne pensate? Soprattutto sul comportamento dei "colleghi", che faccio davvero fatica a capire.
LE SEDICENTI CASE EDITRICI
Ricevere una proposta editoriale fa sempre piacere. Dopo mesi o anni di scrittura, qualcuno ha letto il tuo manoscritto e ti dice: “Vogliamo pubblicarti”. Ma dietro l’entusiasmo iniziale può nascondersi un meccanismo ben poco trasparente, in cui l’editore smette di fare l’editore e si comporta piuttosto come un’agenzia di servizi editoriali… trattenendosi però i diritti, i margini e il controllo sul tuo libro.
Una piccola casa editrice si interessa al tuo manoscritto e ti propone di farne un libro. Si occupa della correzione della bozza e di creare la copertina. Si occupa di pubblicarlo in cartaceo tramite Amazon; il prezzo è fissato dalla casa editrice stessa, la quale non crea anche l’ebook, ma solo la versione cartacea. Il prezzo del libro è di 14,90 euro.
La suddetta casa editrice non si affida ad aggregatori/distributori - come sarebbe logico che facesse, dal momento che è chi edita a doversi occupare in maniera preponderante della distribuzione e della promozione - ragion per cui il tuo libro sarà solo su Amazon e non negli altri store online (Feltrinelli, Mondadori, IBS, Google play…). Nel caso tu non sapessi come funziona: un aggregatore/distributore carica una sola volta il libro e lo invia automaticamente a decine di store online, come quelli nominati in precedenza. Non c’è alcuna spesa anticipata per questo servizio (per la versione e-book), l’aggregatore riceve una percentuale prefissata sulla vendita di ogni libro, che verrà stampato al momento dell’acquisto da parte del lettore.
Per quanto riguarda la promozione del libro, il contratto stipulato tra te e la casa editrice prevede quanto segue: “L’editore si impegna a sviluppare un piano editoriale di promozione e distribuzione dell'opera. L’editore mette a disposizione il proprio sistema digitale di commercializzazione al fine di stimolare l’acquisto dell’opera.” A parole suona bene, vero? Ma il piano editoriale di promozione consiste nel fatto che l’autore deve promuovere il suo libro attraverso i social e che deve organizzare delle presentazioni del libro dal vivo. Il sistema digitale di commercializzazione invece altro non è che il sito internet della casa editrice, più una pagina Facebook e una pagina Instagram. All’interno del sito della casa editrice non trovi un suo proprio store, il tuo libro sarà pubblicizzato attraverso un link che rimanda all’acquisto su Amazon. Per come è impostato quel passaggio del contratto sappi poi che l’editore avrà adempiuto ai suoi doveri di promozione già semplicemente postando un annuncio attraverso i social e il suo sito, dato che è quello il proprio sistema digitale e non c’è scritto di alcun impegno a fare altro tipo di promozione. Nessun contatto con influencer o blog letterari, nessun invio a riviste o giornali, nessuna diffusione tra i numerosi gruppi social che promuovono le nuove uscite, nessuna pubblicità mirata. L’editore ti dirà che la promozione attraverso i social non funziona e che il miglior modo di promuovere il libro è la presentazione in pubblico.
Dal momento che sarà la casa editrice a pubblicare il libro su Amazon, le copie per l’autore non saranno più tue, anche se sei tu l’autore del libro. Se pubblichi in self-publishing con Amazon, hai diritto alle cosiddette copie autore al prezzo di stampa: 0,75 € fissi + 0,012 €/pagina. Per un libro di 150 pagine, parliamo di 2,55 € a copia. È una cifra che consente all’autore di acquistare a poco e gestire il suo libro; vendere, donare o lasciare copie in libreria in conto vendita (tenendo conto che le librerie trattengono di norma il 30%). Con il contratto che hai firmato per la casa editrice, invece, queste copie non sono tue. Le gestisce lei. Se vuoi delle copie fisiche per le presentazioni (che l’editore ti consiglia di fare), le dovrai comprare dalla stessa casa editrice con il 35% di sconto sul prezzo di copertina, ovvero 9,69 € a copia, su un libro da 14,90 €. Minimo 20 copie. Nessuna possibilità di conto vendita sensata: i costi sono troppo alti per guadagnarci qualcosa.
L’interesse della sedicente casa editrice a pubblicare il tuo libro è dunque svelato: lei si assicura la vendita di un numero X di copie a te stesso che sei l’autore del libro - per farti fare l’unica promozione, secondo loro, veramente valida - e poi starà a te piazzarle, come Checco Zalone con le aspirapolvere in Sole a catinelle.
Non finisce qui: le royalty. Le case editrici serie propongono all’autore delle royalty che oscillano tra 8% e 12%, percentuali che possiamo considerare giustificate solo se l’editore si assume davvero il rischio d’impresa e fornisce un pacchetto completo di servizi: presenza nei cataloghi delle librerie fisiche e digitali, grazie a rapporti con grossisti; comunicati stampa, contatti con la stampa specializzata e blogger, fiere di settore, campagne pubblicitarie a pagamento. Un investimento economico iniziale (stampa copie, gestione logistica, marketing), senza chiedere nulla all'autore.
La sedicente casa editrice ti riconoscerà solo il 10% di royalty – oltretutto al netto di IVA, dunque meno del 10% - senza darti nulla di tutto quello che offre una vera casa editrice:
Nessun investimento reale: non stampa, non distribuisce in libreria, non fa promozione a pagamento.
Editing leggero o di base, spesso affidato a collaboratori non professionisti.
Distribuzione limitata ad Amazon, che richiede solo l’upload di un file.
Promozione a carico dell’autore, che viene persino spinto a comprare le copie a prezzo scontato per poterle rivendere.
In self-publishing, Amazon riconosce il 60% del prezzo di copertina, da cui si sottrae il costo di stampa. Su un libro da 14,90 € con 2,55 € di costi, restano all’autore 6,39 € netti a copia. Una royalty del 10% è accettabile solo se l’editore lavora davvero come tale. Altrimenti, è una trattenuta ingiustificata che danneggia l’autore senza offrirgli nulla in cambio.
Quando solleverai l’obiezione, la risposta sarà che l’editore ha delle spese, che fare editing ha un costo. Verissimo. Ma allora viene da chiedersi: il lavoro di scrittura del libro — che è la base dell’intera operazione — vale forse meno dell’editing? Il punto è che l’autore non è il cliente. È il creatore del prodotto. Le spese di produzione dovrebbero essere un rischio d’impresa per l’editore, non un motivo per trattenere margini sproporzionati.
La verità è che una struttura del genere non è una casa editrice. Non distribuisce, non promuove, non investe, non rischia. Si limita a fornire servizi editoriali (editing, impaginazione, copertina) e carica il libro su Amazon. Potremmo chiamarla, più correttamente, agenzia di editing con percentuale a vita sulle vendite del tuo lavoro.
Ma c’è di peggio: questa “agenzia” si trattiene diritti e margini, limita la libertà dell’autore, lo scarica della promozione e pretende che compri le copie fisiche. In cambio, offre una visibilità che un qualsiasi autore self-published oggi può ottenere da solo… con guadagni ben superiori.
L’assenza della versione Kindle e il prezzo poco competitivo sono scelte funzionali allo scopo primario, che l’editore ti sbatterà in faccia: "Mi dispiace essere franco, ma se non fai le presentazioni il libro non venderà. Vorrà dire che abbiamo giocato a pubblicare e ci siamo divertiti".
In conclusione: chi fa davvero il lavoro? L’autore. Chi prende i soldi? L’editore. Qual è il valore aggiunto offerto? Poco, o nulla. Il ruolo che ti spetta è quello di autore, non di cliente della sedicente casa editrice. Attento prima di firmare!
Le sedicenti case editrici testo di Biro Magenta