Il tempo perso ( racconto) 3° parte

Cosa si diventa dopo 8 mesi di incontri, dopo 8 mesi durante i quali entrambi hanno sempre desiderato vedersi e viversi almeno una volta a settimana?Può sembrare semplice costruire un'occasione,  ci si da appuntamento,  magari nel solito posto e ci si incontra,  ma non è una cosa semplice,  perché servono desiderio e bugie, condite da uno spazio temporale che raramente supera le due ore.Due ore, accade qualcosa di strano in quelle due ore, il tempo si comprime e sceglie crudelmente di scorrere veloce, per tutto il resto del mondo no, ma per Fabio e Sara il tempo è un carceriere spietato.Ma per loro due il tempo è così relativo da dover appuntare una sveglia così da non perderne completamente il controllo, ed ogni volta, salutarsi per ritornare ad indossare una maschera, è un esercizio acrobatico sempre più difficile.Fabio si è chiesto spesso che maschera indossi Sara, a volte non crede alle sue parole, non crede completamente alla sua frustrazione per un rapporto coniugale privo del dialogo e della complicata che ha trovato con lui, perché quando le ha chiesto se lo amasse ancora, lei in uno sguardo amaro le ha risposto di sì.Ma Fabio non crede si possa amare davvero due persone contemporaneamente,  non crede sia soprattutto possibile, fare l'amore con entrambi, è disposto ad accettare che per entrambi si possa provare attrazione,  eccitazione,  sa che lei con entrambi può scopare, ma non è disposto a credere che con entrambi lei possa amarsi attraverso i corpi, generando orgasmi figli di un sentimento. Ma chi ha realmente torto?Non crede che esista veramente una risposta, solo Sara può raccontare cosa prova quando tocca quei due corpi tra loro così diversi, soltanto Sara può spiegare come vive questi momenti,  e Fabio aspetta, aspetta quel giorno in cui lei gli racconterà come si può fare l'amore così.E Fabio come fa a sopportare tutto questo? Come riesce a non impazzire? Fabio si difende nell'unico modo che la sua natura gli concede, con il controllo e la conoscenza,  perché quello che non riesce a sopportare in realtà è il non sapere, non può sopportare il silenzio che nasconde i loro amplissi, ha bisogno che siano carne, ha bisogno che lei gli racconti mentre si muove contro di lui e lo stringe tra le sue mani, Fabio ha scelto la tortura più dolce per non morire di silenzi.Ma non vuole sapere delle volte che lei fa l'amore con lui, quelle non può sopportarle,  perché in realtà non dovrebbero esistere, ed invece ci sono.Ma quanto si può condividere un veleno così mortale? Lui crede che sia assenzio questo veleno, e che si abituerà a queste continue piccole dosi, così da riuscite a non morire, ma è poi realmente così?Sara sente il bivio sotto i suoi piedi, ma quel vuoto allo stomaco inizia ad essere una presenza costante, perché più comprende quello che ormai Fabio rappresenta per lei, più si rende conto di quanto sia ostaggio indispensabile della propria vita, ma non può pensare a Fabio come una piacevole distrazione,  perché lui è tutto ciò che avrebbe voluto se non avesse tutto ciò che ha già. La verità è che Fabio è Sara sono due vigliacci, ipocriti e bugiardi, ma se è questo che devono essere per viversi, se è questo il loro Inferno, andranno all'inferno tenendosi per mano.