Chandelles parte 4

scritto da DoppioCuore
Scritto 4 anni fa • Pubblicato 4 anni fa • Revisionato 4 anni fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di DoppioCuore
Autore del testo DoppioCuore

Testo: Chandelles parte 4
di DoppioCuore

La porta si aprii, il primo ad entrare come sempre fù Renné, un bel ragazzo di 27 anni, corporatura media, capigliatura corvina e ribelle, sguardo guardingo e illuminato, era sempre di fretta anche se in realtà non aveva niente da fare. Il fuoco scorreva nelle sue vene e la lucentezza nella sua mente.
Era il figlio del calzolaio, ma la sua anima pura era proiettata al futuro, avrebbe fatto grandi cose ma intanto i suoi sogni restavano chiusi in questa locanda al sicuro da sguardi indiscreti e dal male del mondo cupo là fuori.
Si sedette al suo solito posto in un angolo della locanda ma vicino alla vetrata perché lui doveva sempre controllare il mondo là fuori, era sempre alla ricerca di un segnale d'allarme, un segnale che l'avrebbe portato ad agire come un fulmine a ciel sereno.
Chiese come sempre la sua solita birra, bionda e schiumosa, candida e burrascosa come la sua anima.
Di lì a poco entrò anche Jhulien. Jhulien era il suo antagonista nonché migliore compagno di avventure. Alto e magro, pelle candida come la neve e una folta capigliatura color dell'oro più puro che gli scendeva lungo le spalle. Era figlio di un nobile del paese, colto e pacato ma fragile come il cristallo del lampadario che gli illuminava il viso di un aurea quasi angelica.
Si sedette in compagnia di Renné e chiese gentilmente la sua tisana che avrebbe sorseggiato con leggiadra bellezza in ogni suo gesto.
Li guardavo dal mio bancone immerso in quel contrasto fra l'angelico e il satanico, la forza e la purezza, la calma e la burrasca del mare che da placido e tranquillo passa in burrasca all'arrivo del più forte dei temporali estivi.
Renné agitato e in un turbinio di gesti e movenze, col volto di un lupo che vuole azzannare il coniglio discorreva sul fatto che non c'era nessuno che volesse realmente fare qualcosa per cambiare le cose, lui insisteva che nel stare lì ad aspettare gli eventi essi non si sarebbero mai presentati. Jhulien con la sua calma di una madre che accarezza il figlio per farlo calmare e lo riduce da lupo ad agnellino, spiegava a Renné come la vita sia un fluire di eventi che non possiamo modificare ma che ci scorrono addosso e che l'unico modo per seguirli sia quello di lasciarsi andare ad essi. Seguire la loro corrente fino ad arrivare al mare cioè l'ultimo stadio dei nostri sogni e dei nostri obbiettivi. Non so chi dei due avesse ragione forse entrambi o forse nessuno dei due, l'azione decisa o il fluire delle cose ma di una cosa sono sicuro era intensamente appagabile osservarli dialogare, il loro sempre opposto pensiero ma che alla fine confluiva in un unico sogno quello di cambiare le loro vite per sopraelevarsi al cielo, essere qualcosa di grande e di unico, essere migliori in un mondo di eroi, essere migliori e più grandi dei loro padri per far parte di un immenso progetto di vita che li avrebbe resi speciali agli occhi degli altri.
“ma ora mi sono prolungato troppo un piccolo sogno per farvi riflettere, un piccolo pensiero di vita che si trova nel cuore di tutti noi. Dormite miei cari e sognate, domani magari scruterò forse i vostri di sogni...........”
Chandelles parte 4 testo di DoppioCuore
2

Suggeriti da DoppioCuore


Alcuni articoli dal suo scaffale
Vai allo scaffale di DoppioCuore