la bellezza del pastrano

scritto da oddino
Scritto 2 anni fa • Pubblicato Un anno fa • Revisionato Un anno fa
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Fedor non scrisse mai la bellezza salverà il mondo se lo domanda... Pensò e, riottoso e incupito, non rispose
- Nota dell'autore oddino

Testo: la bellezza del pastrano
di oddino


la bellezza

già, la bellezza..

nè si trova
nè si cerca

di rado rado,
forse

rannicchiata

un lampo
senza tuono

un bimbettino
in pancia


strada
stradina
spersa

senza
angoli
passanti
nè ritorni

ma minuscola
una fontanella

forse
quando
sono
ma non vado
a tutte
ma tutte
le feste
di domani

e oggi
sarà
pure
ieri

camminando
capovolti
ma diritti
oltre lo specchio

senza alice,
che si è persa

passi
passetti

quelli
necessari,
gli altri
sbagliati

senza
la giusta
distanza

ma
alla giusta
distanza

come io
con la finestra
di fronte

e da mattina
all'imbrunire
la stiratrice
scalza

tutti i giorni,
santi e no

anni

ci guardiamo
senza vederci

mai
una,
una parola

e siamo
grandi amici

è arrivata
l'estate

era d'estate

l'estate
sta finendo

ed è pure
domenica..

dàì,
prendi
l'iphone,
e chiama
qualche
ondina
del mare

che io
m'accarezzo
cerino

gechino
muto
parlante
con le manine
rosee
trasparenti

quando se
mi stanco,
vado
a bussare
disturbare
lui

ma chi?

e sù che lo sai,
Lui,
il più grande
poeta morente
del raccordo
anulare,
no...

mezzo
stramorto
più vivo
di noi

con quel pastrano,
sempre

tutte
le stagioni

pure
le mezze
ci sono
per lui

e più
stanco
vecchio
del Lui

che fa quasi
centocinquanta
anni
di solitudine

ah! ah!

sì,
ma guarda
che è
una bellezza

gli tiene
caldo,
e lo iberna
dal caldo

bottoni
spiccioli,
cerini veri,
e scatolette
di tonno

magari
no sicuro
versi
stropicciati
in tasca

magari
bellissimi
sennò
brutti
e basta

tanto
tu leggi
e male
solo le carte

e dormi,
ma quanto
cazzo dormi,
come fai

io
a stento
chiudo
piano e poco
gli occhi
solamente
quando
mi vengono
brutti ricordi,
oppure
sbagliati

che è meglio

a volte
se riesco
a farmi tornare
in mente
le note
di quel sax
che non ho
mai saputo
chi era

ma
bravo bravo

madonna
che silenzio
e che magaia
sta domenica

cani
campane
e sciacquoni

almeno
le bangladine,
urlanti
di festa
per i papà
a casa

e i soliti
straodori
della cucina

buoni solo
ad affamarti
e non sfamarti 

sì sì 
ridimi pure
addosso

che faresti meglio
ma molto
a fingere almeno
di piangere

che una risata
è bella
ma non ride

affatto

come 
la bellezza
che
nullaniente
salverà

immobili
sola-mente,
il tempo
in-sfinito
dell'universo

e, forse,
polvere
cenere
di quel
-magnificente uguale-
pastrano 

la bellezza del pastrano testo di oddino
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