Contenuti per adulti
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la bellezza
già, la bellezza..
nè si trova
nè si cerca
di rado rado,
forse
rannicchiata
un lampo
senza tuono
un bimbettino
in pancia
strada
stradina
spersa
senza
angoli
passanti
nè ritorni
ma minuscola
una fontanella
forse
quando
sono
ma non vado
a tutte
ma tutte
le feste
di domani
e oggi
sarà
pure
ieri
camminando
capovolti
ma diritti
oltre lo specchio
senza alice,
che si è persa
passi
passetti
quelli
necessari,
gli altri
sbagliati
senza
la giusta
distanza
ma
alla giusta
distanza
come io
con la finestra
di fronte
e da mattina
all'imbrunire
la stiratrice
scalza
tutti i giorni,
santi e no
anni
ci guardiamo
senza vederci
mai
una,
una parola
e siamo
grandi amici
è arrivata
l'estate
era d'estate
l'estate
sta finendo
ed è pure
domenica..
dàì,
prendi
l'iphone,
e chiama
qualche
ondina
del mare
che io
m'accarezzo
cerino
gechino
muto
parlante
con le manine
rosee
trasparenti
quando se
mi stanco,
vado
a bussare
disturbare
lui
ma chi?
e sù che lo sai,
Lui,
il più grande
poeta morente
del raccordo
anulare,
no...
mezzo
stramorto
più vivo
di noi
con quel pastrano,
sempre
tutte
le stagioni
pure
le mezze
ci sono
per lui
e più
stanco
vecchio
del Lui
che fa quasi
centocinquanta
anni
di solitudine
ah! ah!
sì,
ma guarda
che è
una bellezza
gli tiene
caldo,
e lo iberna
dal caldo
bottoni
spiccioli,
cerini veri,
e scatolette
di tonno
magari
no sicuro
versi
stropicciati
in tasca
magari
bellissimi
sennò
brutti
e basta
tanto
tu leggi
e male
solo le carte
e dormi,
ma quanto
cazzo dormi,
come fai
io
a stento
chiudo
piano e poco
gli occhi
solamente
quando
mi vengono
brutti ricordi,
oppure
sbagliati
che è meglio
a volte
se riesco
a farmi tornare
in mente
le note
di quel sax
che non ho
mai saputo
chi era
ma
bravo bravo
madonna
che silenzio
e che magaia
sta domenica
cani
campane
e sciacquoni
almeno
le bangladine,
urlanti
di festa
per i papà
a casa
e i soliti
straodori
della cucina
buoni solo
ad affamarti
e non sfamarti
sì sì
ridimi pure
addosso
che faresti meglio
ma molto
a fingere almeno
di piangere
che una risata
è bella
ma non ride
affatto
come
la bellezza
che
nullaniente
salverà
immobili
sola-mente,
il tempo
in-sfinito
dell'universo
e, forse,
polvere
cenere
di quel
-magnificente uguale-
pastrano