Contenuti per adulti
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Un semaforo distratto
segna il tempo sulle strisce.
È mattino e si scuote dal torpore,
testimone luminoso
di una notte nera silenziosa.
Intorno,
i primi cani salutano
fedeli il palo colorato.
Pare grato per quell’attenzione,
mentre piedi e ruote,
incolonnati sull’asfalto,
lo sfiorano e sorpassano,
come un’onda che s’infrange
sposta i sassi e non si scusa.
L’incrocio si fa giostra:
frecce intermittenti incrociano
e si scontrano.
Il semaforo fatica,
viene maledetto.
Nessuno ha tempo per pensare.
E io sto lì,
seduto a un tavolino,
ancora intorpidito,
la mente indifferente distesa sull’asfalto.
Bevo piano il mio caffè,
mentre un gatto,
sbadigliando, si stiracchia —
infastidito,
spettatore un po’ annoiato.
Mi saluta mugolando,
graffiando con gli artigli
quel semaforo operoso.
Gli gira intorno, lento,
come strofinandosi alle gambe
di una vecchia conoscenza,
che ammicca ricambiando con un giallo singhiozzante,
un sospiro trattenuto
tra i colori verde e rosso.
E lui, incurante,
svicola tra passi e clacson,
incamminandosi indolente,
selvatico e randagio,
balzellando contromano
verso quella quiete
che persiane spalancate
hanno soffocato.