Il cielo nel pugno

scritto da RonnyClaus
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Personale punto di vista. Condivisibile come no.
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Testo: Il cielo nel pugno
di RonnyClaus

Or' rivolta è mi' attenzione a chi, nel cuore,
serba spazio a quel che vien chiamà' "Signore".

S'egli è ritenuto nel su' trono in cielo
a sancir il ben, il mal, il cald'o'l gelo,
obiezion qui faccio, e dubbi pochi sono,
a 'st'idea, ch'ormai è un peso e non un dono!

Come spesso accade in un passato ingiusto
o magar'in un presente dì buon gusto,
chiesi spesso a questo padre "buono e giusto"
un aiuto anch'io, sperando in un "aggiusto".

Da quel Dio, nel core, sempre tanto attesi
quell'aiuto ché non arrivava... e appresi
ch'eran' "frasi fatte" sol', seppur cortesi,
e nel nulla rifiorivan'...

...'sì m'arresi.


Stanco, dopo troppe l'energie che spesi
a cercar quel Dio, che forse mai compresi,
pi' fregava!; fin' a quando, dai mei pesi
sottomesso, voll'insorger'!, e mi resi
conto ch'io non ero "qui" e costui "altrove";
anzi! Era in me present'...E in ogni dove!

Lo si possa intender un "colui" "maschile";
(fórs'è poco autoritario al femminile)...
Possa pur' chiamarsi "Dio", che fa possanza,
e illustrà co' sguardo crio, che crea distanza...
Come s'abbia voglia,'l nome suo si possa
adattar al proprio gusto, ma ch'indossa
l'abito per far il monaco, si guardi
dall'esporrer' sol' un "credo", e non s'azzardi
ad imporre proprio a me la su' credenza...
Palle piene mie! Risposta?: piéta senza.

Sta di fatto che, comunque, il credo VERO
è esperienza maturata sul sentiero
della vita, tramite verifiche,
senza dare bado a insulse critiche.
Quindi da 'na pura e semplice credenza
senza segno alcuno d'una "vera essenza",
dico:"Ciò che vien da dentro, ché dà forza
e che'l désiderio di "star ben" no' smorza
è soltanto propria l'energia d'ognuno
che di gioie è àbbondanza, e non digiuno.
Ora forse val' qualcosa'l mi' vissuto;
non perché soltanto in qualche Dio "ho creduto"
ma poiché volea cambiar l'avverso fato
e, detérminà e da sol', ho allor PROVATO!

Grazie a quella forza ch'avvertivo dentro
e, ripeto, non "chissà in che dove",'l centro
del vigore fisico e mental ch'assàporavo
era proprio l'Io!, ch'ancora in me serbavo.

Chi "avvertir" non è, tuttor', in condizione,
con il cuor, consiglio, dalla mi' visione:
"La tristezza d'altri sulle spalle venga
posta e senza rassegnarsi sì mantenga
spirito seren', seppur diffìcoltoso
è avvertire 'sto presunto Dio famoso.".

Quindi s'egli è noi, e noi siam' lui, vuol dire
ch'è possibil' ogni cosa, e allor "patire"
fors'è 'n'illusione senza fondamento,
ricercata inconsciamente, qual' tormento.

Ora che 'sto Dio è messo in discussione
dato che su' essenza è in tutte le persone,
non "superbia" sia'l pensier ch'adesso esprimo
ma interiore grande forza che sublimo.

Quindi a chi è convinto ch'abiti lassù,
io, con fede, giungo a conclusion quaggiù:
Se rimanga convinzion ch'in alto stia,
l'avvertir la su' presenza è, dai suvvia,
non con preghierin'e, a me, tenendo'l grugno,
ma, con umiltà,




STRINGENDO IL CIEL NEL PUGNO!
Il cielo nel pugno testo di RonnyClaus
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