Dietro quella porta bianca

scritto da Cole Bridgets
Scritto 3 anni fa • Pubblicato 3 anni fa • Revisionato 3 anni fa
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Breve racconto horror ambientato in un appartamento appena rinnovato. Il protagonista si ritrova a sistemare le ultime scatole imballate quando ad un tratto...
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Testo: Dietro quella porta bianca
di Cole Bridgets

Dieci secondi e smisi di respirare. Lo dicevano i miei amici, mia mamma, il dottore e perfino l'ubriacone che avevo incontrato qualche ora fa che sarei morto molto presto. Non mi definirei un pessimista ma neanche un ottimista, mi piace considerarmi un realista. Se la morte mi aspettava dietro l'angolo non gli sarei andato di certo incontro né tantomeno avrei cercato in tutti i modi di evitarla. Avevo il cancro terminale che mi divorava da mesi ormai, sapevo che prima o poi sarei deceduto ma mai mi sarei aspettato di morire in quel modo. Sono Riccardo Prosciú e vi parlo dall'aldilá. Era una giornata freddisima e pareva di stare nel lago di Cocito, nonostante i cento maglioni che indossavo, tremavo come un ramo quando viene urtato dal vento. Stavo finendo di svuotare le ultime scatole che i traslocatori tanto carinamente avevano lasciato sul marciapiede poiché avevano fretta di infilarsi dentro uno squallido pub per passare il resto della serata e magari anche la mattinata successiva. Avevo messo da parte la penultima scatola quando notai che c'erano due paia di foto scolorite dove erano raffigurate due sagome femminili in ciascuna delle immagini. Nella prima, c'era mia madre e mia sorella che sorridevano mentre si abbracciavano; nella seconda invece la mia ex fidanzata cercava di asciugare le lacrime di una sua amica. Ripensai ai bei momenti che avevo trascorso e rimasi quasi mezz'ora a riguardare le stesse foto. A quel punto decisi di tornare al lavoro e aprii l'ultimo pacco ma all'improvviso sentii uno scricchiolio provenire dalla camera da letto. Il rumore divenne piú intenso e assordante, il suono che credevo fosse un cigolio in realtá era un lamento. "A-a-aiuto. A-a-a-aiutoooo" faceva la voce che insistentemente mi chiamava. Mi paralizzai dalla paura. Com'era possibile che c'era qualcun'altro nel mio nuovissimo e costosissimo appartamento. Cercai qualcosa di lungo e molto affilato, una lancia sarebbe stata utile. Non trovando nulla presi una sveglia di metallo e mi avviai lentamente e silenziosamente verso quella porta bianca piena di tarli e di polvere. "A-a-aiuto. A-a-a-aiutoooo" continuava a implorare lo sconosciuto, mi fermai di colpo appena vidi una chiazza nero petrolio e marrone fango. Quella macchia non c'era quando ero entrato per sistemare i vestiti. Il mio battito acceleró senza preavisso, respiravo come si respira sott'acqua. "A-a-aiuto. A-a-a-aiutoooo" diceva sempre piú debolmente l'ospite non invitato. Ero a un passo dall'aprire quella maledetta porta ma prima che potessi reagire qualcosa mi si buttó adosso. Ero a terra sanguinante mentre stavo per esalare la poca aria rimasta. Dieci secondi dopo ero morto. Il mio spirito era in alto che fluttuava sopra il mio cadavere. Quando pensai che fosse tutto finito fui trascinato da una forza invisibile e caddi in un'oscuritá eterna.

P.S. Qualunque tipo di critica o commento sará apprezzato : )
Dietro quella porta bianca testo di Cole Bridgets
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