La paura

scritto da antos
Scritto 4 anni fa • Pubblicato 4 anni fa • Revisionato 4 anni fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di antos
Autore del testo antos
Immagine di antos
Storie quotidiane
- Nota dell'autore antos

Testo: La paura
di antos

La paura ti blocca, ti toglie l’umanità, ti fa diventare, in un attimo, una statua di sale. Erano circa le dodici di un giorno di pioggia, la signora tornava dal centro, aveva visto sfavillare le vetrine dei negozi, aveva sorriso a commesse distratte e svogliate perché era domenica, e loro dovevano lavorare anche in quella giornata di festa. La signora portava con sé qualche pacchettino infilato in buste di carta eleganti chiuse sul manico da nastrini adesivi. Camminava di buona lena, doveva apparecchiare per il pranzo, per fortuna era tutto pronto, doveva soltanto cuocere la pasta. Che bello rivedere dopo quasi un mese i suoi figli e la sua unica nipotina! Per la piccola aveva comprato una scatola di costruzioni in legno, le sarebbero piaciute, era nell’età in cui cercava di incastrare tutto ciò che le passava tra le mani. Ancora una piccola salita da percorrere e sarebbe arrivata a casa, stava già tirando fuori dalla borsa le chiavi, così non avrebbe perso tempo. Sentì dei passi dietro di lei, si voltò e vide un ragazzo alto e magro, il viso quasi nascosto dalla visiera del berretto. “Mi scusi signora, non abbia paura, non voglio farle del male” esclamò lui quando si accorse che la signora sussultò dopo averlo visto. “Mi chiamo Andrea, ho fame, qui davanti c’è un bar, può comprarmi qualcosa da mangiare? Non voglio soldi, voglio solo mangiare, lei compra e poi va via, non voglio altro…” , continuò con voce ferma e implorante. Il cuore della signora cominciò a battere all’impazzata, lui ora le stava davanti e, pur non volendolo, le impediva di passare. Non aveva neanche capito chi fosse, le sembrava ben vestito, o forse no'? Mille pensieri le attraversarono la testa. “Aiuto, che faccio? No, non posso, ho paura, vorrà scipparmi, vorrà farmi del male, ma possibile che non c’è nessuno qui intorno? Una guardia, qualcuno che mi aiuti!!” Nel giro di qualche secondo le si proiettarono nella mente, come in un film, terribili fotogrammi di omicidi e di violenze. Doveva scappare, scappare subito! Percorse gli ultimi cinquanta metri che la separavano dal cancello con il cuore in gola, finalmente infilò la chiave con la mano tremante ed entrò, scorgendo l’uomo che rimaneva inerte a guardarla ancora con un briciolo di speranza. La signora entrò in casa, si sedette un attimo sulla panca all’ingresso per riprendersi, bevve un bicchiere d’acqua e si calmò. Più tardi, nel pomeriggio, quando i figli e la nipotina se ne tornarono a casa, rimase seduta al tavolo apparecchiato, i resti del pranzo ancora sulla tovaglia, la carta dei regali strappata e i nastri dei regali attorcigliati sembravano scrutarla silenziosi. Come un lampo, rivide davanti a sé quel ragazzo, Andrea, aveva dimenticato l’episodio, ma ora le rivenne in mente tutto l’accaduto con la freddezza e lucidità del dopo. Si chiese se veramente quella persona avesse avuto fame, se veramente era solo in un momento di difficoltà. Pensò che era stata troppo dura, in fondo poteva comprargli una pizzetta, un tramezzino.. e tornava con il pensiero alla sua bella tavola apparecchiata di buon cibo. ”Oddio, ma che vado pensando, magari aveva un coltello, una pistola, con la scusa della fame mi faceva entrare in un bar e sarebbe successa una tragedia! Comunque ho fatto bene, ora sono tranquilla in casa, per fortuna non è successo niente”. Cominciò a sparecchiare e a riporre i piatti nella lavastoviglie, ma un vago malessere la tormentava. “Però forse dovevo fidarmi…era così magro, mi guardava implorante…ma avevo paura, che potevo fare? La paura mi ha bloccato, mi ha tolto l’umanità e la solidarietà. Ma cosa mi è successo? Potevo provare, fare un gesto, dargli qualche euro, ma non l’ho fatto. Per paura, troppa paura”. Questi pensieri la seguirono e la tormentarono per qualche giorno, come un ‘ombra che non si allontana, ma non trovò mai una risposta e rimase nel dubbio.
La paura testo di antos
3