Contenuti per adulti
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Il sole primaverile riscalda già la sabbia,
ma nell’animo c’è solo tanta rabbia.
E lo sciabordio costante delle onde
è pari alle nostre liti furibonde.
Sul molo un pescatore pare sonnecchi,
in attesa che all’amo un pesce abbocchi.
La pazienza sarà una sua virtù,
quella che invece non hai mai avuto tu.
Più avanti un pesciolino argentato.
Si dimena, perché sulla riva si è arenato.
Destra, sinistra, sembra impazzito,
come te che urli puntandomi il dito.
Una distesa di conchiglie frantumate,
chissà da quanti piedi calpestate.
Migliaia di piccoli pezzetti.
Tanti, dicevi, sono i miei difetti.
Resti di un falò ormai spento,
testimoni di un finito divertimento.
Vetri rotti, forse di una vuota bottiglia,
com’è ora ridotta la nostra famiglia.
Mare e ancora mare a perdita d’occhio,
un aquilone disegna nel cielo uno scarabocchio.
Preda del vento e del suo volere,
come me, in balia del tuo violento potere.
Ed ora non resta che raccogliere i cocci,
eludendo i tuoi ingannevoli approcci.
Spezzare le famigerate e funeste catene,
ma non quelle dell’Angelo sul marmo che in mano tiene.
Bensì di quella gabbia che te chiami casa,
ora che di una nuova linfa vitale sono pervasa.
Il domani è e sarà sempre incerto,
ma respiro libera ora che la gabbia ho aperto.
By Roby_dv