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A mano a mano mi perdi e ti perdo.
La mia presa morente
si aggrappa al tempo in cui sei stato presente.
Eppure la marea leviga la memoria,
restituendomi solo pochi ricordi opachi.
La prossima luna piena
dilaterà la distanza tra noi,
allontanando le nostre anime
dai confini sfumati l’uno nell’altro.
E tutto questo andrà perduto.
Nel sistema infinito del mio sentire
mi arrendo al tuo desiderio finito di volermi.
La mente vaga nei luoghi a noi familiari
ogni qual volta ho bisogno di ricordare il tuo volto.
Con cieca veemenza
l’animo si infrange sul margine del cielo di puro cristallo,
in cui la città sembrava disperdersi,
costringendomi a una permanenza indesiderata,
alla resa della tua mancanza.
Ogni complimento ha rubato un pezzo d’anima,
le tue mani, brutali strumenti per disfarmi.
Sei riuscito a toccarmi da qualche parte,
così a fondo da non credere.
Ma io non riesco a fare lo stesso per te,
e ora non riesco più a ordinarmi
nei limiti a cui mi avevo costretto.
Come hai fatto a darmi questo dolore?
Le mani congiunte in atto di preghiera,
azzanni la mia carne d’agnello
mentre ti specchi nei miei occhi scuri
solo per vedere luminoso il tuo riflesso.
Di nuovo, profanare il tempio del mio spirito
per trafugare le reliquie del mio martirio.
Santa tenerezza ancora mi tormenta:
non essere altro
che un’estensione del tuo sguardo.
Ti dissolverai presto in una vita che ignoro.
Altri uomini ti saranno accanto,
a cui sorriderai
come a me, nei tempi passati.
Ti perderai in pensieri a me sconosciuti
mentre l’accetta del tempo
squarcerà il mio scalpo.
Traboccheranno, in una colata di sangue,
le poesie in cui mi ostino a cucirti.
Ciascuna celerà un’unica domanda:
a tratti riesce il mio ricordo
a riempire la monotonia delle giornate vuote,
mentre ti confidi alla luna?
Una calda sera di giugno,
distratto dalla marcia dei miei passi,
vedrò la sagoma dei tuoi occhi
nell’incresparsi delle onde.
Laveranno via il rancore,
e mi scoprirò a volerti di nuovo bene.
Anche da così lontano, senza più soffrirne.
Saprò allora
di averti perduto per sempre.