Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Maledettamente uguali
Il sole era tramontato da ore, ma l'aria ancora vibrava del calore accumulato durante il giorno. L'operaio Elio, stanco ma soddisfatto di aver terminato il turno delle 22, si avviò a piedi verso il suo quartiere di casette a schiera tutte uguali. La strada era deserta, illuminata solo dai lampioni che proiettavano ombre lunghe e sottili sull'asfalto, creando un'atmosfera di pace e tranquillità.
Le casette erano piccole, asciutte e modestamente eleganti, con un alberello uguale nel piccolo giardino uguale, curato con precisione e dedizione. L'operaio si fermò ad un chiosco di cinesi dove vendevano bibite colorate e fresche, il profumo di frutta e zucchero riempiva l'aria. Il proprietario, un uomo anziano con un sorriso gentile, gli offrì una bibita rossa e dissetante.
"Tre euro," disse il cinese, porgendogli la bibita con un gesto lento e preciso.
L'operaio pagò e bevve un sorso, sentendo il fresco della bibita scendergli giù per la gola, rinfrescandolo dopo una lunga giornata di lavoro. "Ah, è proprio quello che ci vuole dopo una giornata di lavoro," disse, chiudendo gli occhi per un attimo e assaporando il gusto della bibita.
Il cinese annuì e gli chiese: "Come è andata la giornata?"
L'operaio sospirò e rispose: "È stata lunga, come sempre. Ma almeno ho finito il turno."
Il cinese sorrise e disse: "Sì, è importante avere un buon lavoro. Io sono qui da vent'anni, servo la comunità."
L'operaio annuì e riprese il cammino, sentendo il fresco della sera sulla pelle. Ma dopo pochi minuti si rese conto di essersi perso in un labirinto infinito di strade tutte identiche. Il silenzio era assoluto, rotto solo dal rumore dei suoi passi sull'asfalto. I lampioni illuminavano quasi a giorno il quartiere, creando un'atmosfera irreale e disorientante.
L'operaio camminò per ore, cercando di trovare una via d'uscita, ma ogni strada sembrava uguale all'altra. Le case erano tutte uguali, con gli stessi giardini e gli stessi alberelli. L'operaio iniziò a sentirsi disorientato e stanco, il sudore gli colava sulla fronte nonostante la freschezza della notte.
Verso l'alba, sentì il rumore di un motore e vide una grottesca piccola auto governativa avvicinarsi. L'auto si fermò accanto a lui e un agente in uniforme scese.
"Documenti, per favore," disse l'agente, con un tono neutro e impersonale.
L'operaio mostrò i suoi documenti e l'agente li esaminò brevemente. "Non ha rispettato il coprifuoco della mezzanotte," disse. "Come pena, dovrà svolgere il turno di mattina in fabbrica, senza stipendio."
L'operaio protestò "Ma come...no... perché ...io..." ma poi accettò remissivo. "Va bene, va bene. Mi porti pure."
L'agente annuì e lo fece salire in auto. Durante il tragitto, l'operaio guardò fuori dal finestrino, osservando il quartiere che scorreva via. Le casette a schiera erano tutte uguali, con gli alberelli uguali nei piccoli giardini uguali. Il silenzio era assoluto, rotto solo dal rumore del motore.
Quando arrivarono in fabbrica, l'operaio scese dall'auto e si avviò verso la sua postazione di lavoro. L'agente lo seguì con lo sguardo, poi annuì e ripartì con l'auto. L'operaio sospirò e iniziò a lavorare.