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Vivo mutilata
Con le ferite disegnate
Dai frammenti della mia falsa grandezza
Bracciali di rubino tintinnano
Quando tento di scappare via
Vivo gravida
Dei loro sogni spezzati,
sprezzanti i volti
Di coloro che negano
Il proprio stupro
Il sangue mi scorre tra le gambe
Le mie deboli gambe, che finalmente
Si spezzano, per la gioia di tutti
Morirò qui, dove giaccio già esausta
Tra i miei rubini, che mi rubino
Voce e braccia:
Per morire non ho bisogno
Di ciò che Dio mi ha donato
