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Sono nervoso, ce l'ho con il mondo,a fatica controllo la tensione, basterebbe un nulla per farmi esplodere,mi verso vino in un bicchiere,poggio il bicchiere di vino sul bordo del marmo del tavolo, allungo il braccio mentre mi volto e urto il bicchiere che si rovescia sventagliando il vino sui pantaloni che indosso,stirati puliti la mattina stessa,la macchia rossa si allarga sulla coscia e scende,scende anche giù, lungo la gamba del tavolo,guardo i pantaloni e urlo: Nooo cazzo! mentre penso che erano puliti,agguanto il bicchiere con l'impulso di lanciarlo e farlo esplodere contro il muro, la finestra o la credenza,resisto all'impulso ma sollevando il braccio altre gocce di vino mi cadono sulla camicia e sul viso mentre mi accorgo che il bicchiere si era rotto perché sento una scheggia penetrare nel dito: CAZZOO! urlo mentre poggio il bicchiere sul lavandino d'acciaio. Vado in bagno bestemmiando e do' un calcio alla porta facendomi male all'alluce destro, sciacquo il dito sotto l'acqua e guardo il taglietto, almeno quello poca roba, ma mentre cerco di sfilarmi i pantaloni, il sangue stilla e si somma al vino sul tessuto, tolgo i pantaloni li metto sotto l'acqua,li strizzo e li porto sullo schienale di una sedia in cucina,zoppico e il dito del piede pulsa e fá sempre più male,asciugo velocemente il vino sul marmo,sotto, e sul pavimento, poi in mutande mi metto a letto al buio, succhiandomi il dito,e sperando di non essermi rotto il dito del piede,e sto lì aspettando tempi migliori.
Sono depresso, è un periodo cupo, uno dei tanti, ogni cosa mi fá paura, i lavori più semplici o le incombenze quotidiane mi sembrano imprese che non riuscirò a compiere,a stento trovo la voglia di cucinarmi qualcosa di decente da mangiare , ho ancora mezza bottiglia di vino per la cena e nell'attesa me ne verso un bicchiere, poggio il bicchiere di vino sul bordo del marmo del tavolo, allungo il braccio mentre mi volto e urto il bicchiere che si rovescia sventagliando il vino sui pantaloni che indosso,stirati puliti la mattina stessa,la macchia rossa si allarga sulla coscia e scende,scende anche giù, lungo la gamba del tavolo,guardo i pantaloni e dico:Noooo, noooo, noooo. Guardo il vino che cola, i pantaloni che erano puliti,e penso al vino sprecato, non tocco niente mi vado a sedere sul divano con la testa fra le mani, i gomiti poggiati sulle gambe, sento la camicia inzupparsi di vino al gomito destro,non faccio nulla, resto così, pensando che non ce la farò, e non avendo il coraggio o la paura di suicidarmi, resterò così per sempre, disperato.
Sono innamorato, non mi capitava da tempo, penso a lei continuamente, e sono certamente innamorato perché la penso e immagino, la donna più bella, perfetta, senza difetti, e più desiderabile al mondo e tutto mi rallegra. Mentre aspetto di pranzare,mi verso un bicchiere di vino, poggio il bicchiere sul bordo del marmo del tavolo, allungo il braccio mentre mi volto e urto il bicchiere, si rovescia sventagliando il vino sui pantaloni che indosso,stirati puliti la mattina stessa,la macchia rossa si allarga sulla coscia e scende,scende anche giù, lungo la gamba del tavolo,guardo i pantaloni e inizio a ridere, faccio un passo indietro e mi colpisco la macchia fredda e rossiccia con il palmo e rido, raddrizzo il bicchiere sul laghetto di vino e mi accorgo che è rotto, lo guardo controluce e le quattro venature a raggiera e al loro vertice il pezzetto mancante di vetro sul bordo, e mi sembra bellissimo, e mentre guardo il disastro generale dico a volume alto : Yuuhhuuu! Faccio una piroetta ,butto il bicchiere nella raccolta differenziata,un piccolo frammento mi punge un dito, lo guardo e poi lo metto in bocca e quando sento il pezzetto di vetro in bocca lo sputo, mi sfilo i pantaloni e vado danzando in bagno a lavarli, li metto,dopo averli strizzati, ad asciugare al sole a cavallo del davanzale, prendo una spugnetta e prima di iniziare ad asciugare mi bagno dietro le orecchie di vino intingendo il dito indice nel laghetto rosso sul marmo,e mentre penso:Porta bene..
Rido.
Finale Ligure 2020