Le ragioni di un porno

scritto da Nigthafter
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“L’amore non è nel cuore, ma riconoscersi dall’odore”
- Nota dell'autore Nigthafter

Testo: Le ragioni di un porno
di Nigthafter

Le ragioni di un porno

Nel 2011 uscì nelle librerie Cinquanta sfumature di grigio (Fifty Shades of Grey), un romanzo scritto dall’autrice inglese E. L. James (pseudonimo di Erika Leonard).
Fu un successo di pubblico mondiale che coinvolse un numero sterminato di persone, trasformandone le abitudini sessuali da morigerate e puritane in un orgiastico movimento di appassionati cultori delle pratiche sadomaso.
Io, che in quegli anni frequentavo le comunità di Facebook a contenuto per adulti, vidi nascere centinaia di gruppi impegnati a celebrare le perverse arti del Divin Marchese.
Ci fu, in quel periodo, un impressionante proliferare di turnisti FIAT che scoprirono una vocazione da severi Master e di sciampiste di parruccherie che svilupparono un’insospettabile inclinazione alla sottomissione, nella figura di fedeli schiave soggiogabili, pronte a subire la tenaglia delle clamps ai capezzoli e le natiche alla ruvida carezza dello staffile.
La cosa mi risultò estremamente divertente e affascinante sotto il profilo sociologico.
Non starò a narrarvi le cose paradossali e stravaganti a cui dovetti prestare gli occhi stupefatti: non avete idea di quali apici di presunta incandescente trasgressione possa giungere la mente di ameni impiegati di terza categoria o di segretarie d’ufficio notarile.
Più che una moda si era trattati d'una mania collettiva.
Incuriosito, volli documentarmi sul fenomeno e sulla sua natura e, ovviamente, prendere visione dell’opera letteraria che tanta frenetica esaltazione aveva generato nella nostra perbenista società. Acquistai il libro incriminato e ne iniziai la lettura.
Fu un’esperienza assai breve: chiusi il libro, per non aprirlo mai più, dopo una trentina di pagine.
Ciò che mi indusse a farlo non fu il suo scandaloso contenuto, ma la qualità penosa e insultante per la mia intelligenza della prosa che lo costituiva.
La prima impressione fu che si trattasse di un libro Harmony spacciato per opera sadomaso, dove la similitudine con quella fortunata collana di libri “rosa” risultava letterariamente persino offensiva per quest’ultima.
Era un libro che trattava di sesso e trasgressione estrema, progettato per prendere scientemente in giro un intero pubblico mondiale di gonzi e boccaloni. Fu allora che, per smaltire quella sorta di rabbia per l’ingiurioso attentato al mio gusto letterario e alle mie abitudini sotto le lenzuola, decisi di iniziare a scrivere racconti porno a tema sadomaso, all’insegna della franchezza più cruda e, in definitiva, non ingannevole.
Ciò che definiamo porno non è che la maschera censoria con cui ammantiamo, grazie a una cultura del peccato di radice giudaico-cristiana, tutto ciò che viene reso visibile e palese di quanto esiste o può esistere nella dimensione della nostra vita sessuale.
Perché il sesso, in quanto peccaminoso e causa primaria della nostra biblica cacciata dal paradiso terrestre, deve essere nascosto e negato nella sua essenza reale, per non causarci turbamento, vergogna o sollecitazione animale dei sensi.
Il sesso deve essere virtualizzato, spogliato della sua natura carnale, romanticizzato, reso asettico.
Ma, come ben diceva Eugenio Finardi quando entrambi eravamo ragazzi:
“L’amore non è nel cuore, ma riconoscersi dall’odore”.
Perché, a dispetto della morale ipocrita che ci è stata trasmessa, vi è più poesia e verità in due corpi che si amano, immersi nello scambio di atti infuocati di passione, di fluidi e odori, di attrazione e amore, che nelle pagine di un soft-porno venduto a milioni di persone.

Ho scritto storie porno dense di questa carnalità vera e umana, per un bisogno di verità e onestà.

Le ragioni di un porno testo di Nigthafter
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