Il dono del professore

scritto da Salvatore Sortino
Scritto 2 mesi fa • Pubblicato 2 mesi fa • Revisionato 2 mesi fa
0 0 0

Autore del testo

Immagine di Salvatore Sortino
Sa
Autore del testo Salvatore Sortino

Testo: Il dono del professore
di Salvatore Sortino

Il dono del professore

Giancarlo entrava ogni mattina nell’Istituto Nautico di Siracusa con passo deciso e lo sguardo sereno di chi sa perché è lì.
Non era solo un insegnante di educazione fisica: era una presenza costante, una guida silenziosa, una forza che i ragazzi sentivano anche senza parole.

Nella palestra, l’odore di legno e gesso si mescolava al rumore dei palloni che rimbalzavano sul pavimento.
Giancarlo osservava i suoi studenti con attenzione. Sapeva riconoscere chi si impegnava davvero e chi, dietro un sorriso, nascondeva qualcosa di più profondo: una stanchezza, un’inquietudine, un’ombra.

Aveva capito da tempo che la sua battaglia non era solo quella di insegnare sport, ma di difendere i giovani dalle dipendenze, dalle illusioni facili, da tutto ciò che li allontanava da sé stessi.
Lottava contro l’indifferenza, contro la superficialità, contro quella rassegnazione che spesso spegne gli occhi dei ragazzi prima ancora che diventino adulti.

Non usava parole dure, né prediche.
Parlava con l’esempio.
Con la pazienza, la costanza e la coerenza.
Ogni giorno ripeteva ai suoi studenti che la vera forza non sta nei muscoli, ma nella mente.
Che allenarsi non serve solo per il corpo, ma per imparare a non arrendersi quando la vita diventa pesante.

Molti lo ascoltavano in silenzio, altri lo mettevano alla prova, ma nessuno riusciva a restargli indifferente.
Aveva quel modo di guardarti che ti faceva sentire visto, compreso, anche quando non dicevi niente.
E poco a poco, le sue parole, i suoi gesti, la sua fiducia, cominciavano a lasciare un segno.

Un ragazzo smetteva di fumare, un altro tornava ad allenarsi, un terzo riprendeva a studiare.
Erano piccole vittorie, ma per Giancarlo valevano più di qualsiasi trofeo.
Sapeva che cambiare una generazione era un’impresa lunga, ma ogni passo contava.
E lui era disposto a camminare accanto a quei giovani finché avessero trovato la loro strada.

Col tempo, molti ex studenti tornarono a salutarlo, ormai adulti.
Alcuni portavano ancora nel cuore le sue lezioni, non tanto quelle di sport, ma quelle di vita: la disciplina, il rispetto, la fiducia in sé stessi.

Giancarlo non cercava riconoscimenti.
Il suo dono era la saggezza di credere nel cambiamento, anche quando tutto intorno sembrava fermo.
Era la pazienza di chi sa che ogni seme ha bisogno del suo tempo per germogliare.
Era la fede silenziosa di chi sa che basta una sola persona giusta, al momento giusto, per cambiare un destino.

E così, giorno dopo giorno, con la sua calma e il suo esempio, Giancarlo riuscì davvero a lasciare un segno profondo.
Non nei muri della scuola, ma nei cuori di chi aveva avuto la fortuna di incontrarlo.

Il dono del professore testo di Salvatore Sortino
4