È solo vento negli occhi, fra onde e silenzi.

scritto da Paki Selva
Scritto 4 giorni fa • Pubblicato 3 giorni fa • Revisionato 3 giorni fa
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Un dialogo silenzioso tra padre e figlio di fronte alla vastità del mare.
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Testo: È solo vento negli occhi, fra onde e silenzi.
di Paki Selva

È solo vento negli occhi, fra onde e silenzi.

Thomas avanzava al ritmo incerto delle sue emozioni, i piedi affondavano nella sabbia fresca, ancora bagnata dal mare della notte. Il cielo dipinto di un viola profondo e le ultime stelle timide che brillavano sopra di loro sembravano custodi muti di un passato troppo a lungo dimenticato. Era passato un tempo infinito dall’ultima volta che lui e suo padre avevano condiviso uno sguardo sincero, un confine invisibile aveva diviso le loro esistenze. Ora, camminavano insieme sulla spiaggia solitaria, cercando brandelli di un legame spezzato.Thomas sentiva un nodo alla gola che gli impediva di parlare, ma la forza del mare sembrava spingerlo a una domanda che era rimasta sospesa per troppo tempo: «Perché ti piace così tanto il mare?»Il padre si fermò, si voltò verso il figlio e per un attimo il suo volto si fece più tenero, mentre lo sguardo si perdeva nell’infinito movimento delle onde. «Il mare», cominciò con voce rotta dall’emozione, «è più di un semplice luogo. È un abbraccio eterno, un respiro profondo in un mondo che spesso soffoca. Quando mi trovo di fronte a queste acque, sento il peso della vita alleggerirsi... Come se ogni onda portasse via un po’ della fatica, del dolore, delle parole non dette.»Thomas ascoltava attentamente, quasi come se quei suoni e quelle luci fossero la chiave per comprendere un mistero celato dentro di sé. «Il mare», continuò il padre, «ci ricorda che la vita è vasta, misteriosa, profonda. Nelle sue onde giacciono le nostre paure e le nostre speranze. Quando ti sembra che tutto stia per crollare, basta guardare il mare per ritrovare la forza di lasciar andare ciò che pesa. A ogni raggio di sole che danza sull’acqua, c’è un invito a credere nella bellezza del presente, a scoprire nuovi orizzonti, a respirare e perdonare.»Un silenzio denso di emozione calò tra loro, rotto solo dal dolce frangersi delle onde sulla battigia. Thomas sentì le lacrime rigargli il volto, ma non cercò di nasconderle. Erano piogge di un cuore che finalmente si apriva.«Forse abbiamo entrambi bisogno di questo mare — disse allora, voltandosi verso il padre —.Non solo come uno spettacolo da ammirare, ma come un simbolo di vita, rinnovamento, perdono.»Il padre sorrise, un sorriso che portava con sé tutta la stanchezza e la speranza di quegli anni rubati al dialogo. Senza voler pronunciare altre parole, si strinsero in un abbraccio lungo, caldo, vero; un abbraccio più forte di qualsiasi rancore o rimpianto.Lentamente, camminarono di nuovo insieme, su quella stessa spiaggia dove un tempo sembravano distanti come mondi separati. Ora, invece, li univa la forza del mare, la promessa di una nuova partenza e il potere immenso del cuore che riconosce e ama.Il mare continuava a cantare la sua eterna ninna nanna, e Thomas sentì che, finalmente, quella melodia apparteneva anche a lui.

È solo vento negli occhi, fra onde e silenzi. testo di Paki Selva
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