La Casa di Cenere

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Testo: La Casa di Cenere
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C'era una volta,ai margini del villaggio di Mornvale, una casa annerita dal tempo e dal fuoco. Gli anziani la chiamavano la Casa di Cenere, perché nessuno ricordava il colore che avesse avuto in origine. Si diceva che fosse bruciata due volte: la prima per mano di un fulmine, la seconda per volonta'  dell'uomo. In paese giravano voci inquietanti sullo spirito che la abitava.
Ogni anno,la notte di Halloween, qualcuno osava avvicinarsi al cancello di ferro arrugginito; ma nessuno era entrato.
Nessuno fino a quella notte.

Helen Wren, una giovane pittrice, era arrivata a Mornvale pochi giorni prima. Cercava quiete, diceva, ma in realtà cercava ispirazione. I suoi quadri avevano perso vita e il suo talento, una volta acclamato, sembravo ingiallito come le foglie autunnali.
Il vecchio droghiere, vedendola fissare la collina dove sorgeva la Casa di Cenere,le aveva detto:"Signorina, quello non e' un posto per chi ha l'anima sensibile. Quella casa guarda dentro di te, e spesso quello che vede lo prende".
Helen aveva sorriso, assai incredula. Ma quella notte, mentre il vento fischiava tra gli alberi spogli e le lanterne tremavano al cigolio dei cardini, la curiosita' di affrontare l'ignoto le era salita come una febbre a quaranta.

Varco' il cancello di ferro. La luna,pallida come una moneta d'argento, rischiarava appena il sentiero di pietre.Ogni passo ero un suono sordo in quel silenzio sepolcrale. La porta della casa non era chiusa, sembrava attendere visite. Appena entrata fu assalita dall'odore di cenere e rose secche. Le pareti portavano ancora le cicatrici del fuoco: striature nere, come mani che avevano cercato di fuggire. Sulle scale un ritratto appeso di traverso mostrava una donna vestita di grigio, con occhi troppo vivi per essere solo un quadro. Helen si fermo';era come se il dipinto la guardasse. Un fremito le percorse la schiena. Ma qualcosa la spinse avanti - una voce, o forse era solo il desiderio di capire.

Nella grande sala trovo' un cavalletto, coperto da un telo di velluto. Quando lo sollevo', la candela che portava tremo' furiosamente come spaventata. Sulla tela c'era un ritratto di lei. Stesso volto, stessi capelli neri. C'era dipinto un incendio, e alle spalle di Helen una figura nell'ombra - indistinta ma con occhi color ambra - la sfiorava.  Il pennello, ancora intinto nel colore, era accanto. Come se qualcuno di proposito l'avesse lasciato li'.
Ad un tratto la candela di spense, ed Helen senti' qualcosa avvicinarsi. Con il cuore in gola arretro', disse nel buio:"Chi sei?". Un fruscio,poi un sussurro leggero come il respiro del vento:" Sono cio' che cerchi pittrice. L'ispirazione che brucia e non si spegne."
Le candele presenti nella casa si accesero da sole,una dopo l'altra, rivelando decine di ritratti lungo le pareti. In ognuno di essi c'era un volto umano che urlava o piangeva, tutti con un tratto in comune: il colore ambrato negli occhi. Le figure sembravano muoversi, impercettibilmente, come se prendessero vita.
"Hai dipinto tutti loro?" balbetto' Helen.
"No" rispose la voce,vicina ora, alle sue spalle, "sono stati loro a dipingermi."
Il vento esplose contro le finestre. Le fiamme delle candele si piegarono in un unica direzione. Helen si volto', e vide la donna del ritratto sul muro uscire dalla cornice. La veste grigia era fatta di cenere e fumo, ma gli occhi...erano i suoi stessi occhi.
"Hai chiamato me, Helen Wren" disse la figura.
"Ogni artista che vuole scavare a fondo nell'anima trova la mia casa. Mi hai chiesto di vedere oltre. Ora puoi farlo."
Le dita di fumo le sfiorarono il volto, e in un istante Helen senti' scorrere dentro di se una potenza ardente: colori mai visti, visioni celestiali e infernali, bellezza e terrore mischiati insieme. E comincio' a dipingere; con furia, con devozione, con disperazione. Non smise finchè la casa non torno' immersa nel silenzio della notte.

Quando il sole sorse la Casa di Cenere sembrava vuota. Solo un nuovo quadro era apparso nella sala: una donna vestita di grigio, con occhi di fiamma, che sorrideva tral fumo. Tra gli altri ritratti un volto nuovo: quello di Helen Wren, fissato per sempre in uno sguardo che chiedeva aiuto.
Da allora, ad ogni Halloween, la finestra piu' alta della Casa di Cenere si illumina per poche ore. Chi giura di averla vista racconta di una figura femminile che dipinge instancabilmente, mentre una seconda ombra, alle sue spalle, sorride nel buio.
E quando il vento passa tra gli alberi sembra bisbigliare:
"L'ispirazione non si trova. Ti trova."







La Casa di Cenere testo di Vince75
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