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Guardava la scacchiera Alice,
Mentre si muoveva lenta sulla tavola.
Poi vide là in fondo i suoi occhi giganti
Color rosso fuoco, profondi e penetranti,
Incorniciati da una grossa linea nera.
Era la Regina Rossa, attenta e severa,
Che con il suo sguardo intrasigente,
Vigilava sul percorso e sulle scelte della bimba.
La piccola girò lo sguardo intorno, sgomenta,
E vide solo piccole e spaesate pedine
Con occhi vuoti e persi che la scrutavano.
Le faceva paura stare lì da sola ora,
Un lupo dallo sguardo feroce e cattivo
Spiava ogni suo più leggero movimento
Con le braccia incrociate e le labbra socchiuse
E non la lasciava libera di pensare,
Dall'altro lato una strana e scura figura
Sovrastava il gioco per arbitrarlo.
Gli occhi le si inumidirono appena,
Ma doveva resistere, doveva farlo per sè.
Tutto era caos e disordine intorno,
Vedeva i pezzi muoversi in maniera forsennata,
Le regole non esistevano più, solo confusione.
Dentro di sè sentiva smuoversi qualcosa,
La bimba si nascondeva sempre più in fondo,
Mentre la donna emergeva dalle profondità
Per imporsi finalmente per sempre.
Il reale e il suo riflesso si distinguevano sempre più,
Per trasformarsi in concetti differenti
E soprattutto ora facilmente riconoscibili.
Era felice Alice guardandosi intorno
Adesso che aveva finalmente ritrovato se stessa.