Il fosforo del cameriere

scritto da SinanCapudanPascià
Scritto 8 mesi fa • Pubblicato 8 mesi fa • Revisionato 8 mesi fa
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Primo tentativo di poesia politica, diventerà una canzone.
- Nota dell'autore SinanCapudanPascià

Testo: Il fosforo del cameriere
di SinanCapudanPascià

Un cameriere

Signore perdono!
non volevo rovinare

questo bel panciotto

con il mio vino da due reni

l’ho colorato di rosso.

Signora perdono!
non volevo sporcare

il suo bell’abitino

ma l’ho dovuto sciupare

con il mio buon vino.

Queste scarpe fanno male

ma non mi posso lamentare

perchè se lo faccio

chi mi pagherà il pranzo?

È stretta questa cravatta

proprio non ce la posso fare

sarai pur soddisfatta

se inizierò a rubare.

Signore perdono!

Non volevo pestare il suo bel piedino

ma ho dovuto farlo

per servirle il vino.

Signora perdono!
non volevo offendere il suo buon dio,

ma no, non sono andato a messa

nemmeno io.



Con la mia giacca sdrucita

con i miei occhiali squadrati

con la mia mano ferita

coi miei calzini spaiati



porto in giro pietanze

assaggio arrosti e clichè

con le mie mani guantate 

verso vino ai lacchè



con una rosa nel bavero

con una voglia al tritolo

con la 38 nel fodero

col mio sorriso al mentolo



guardate come li sgrasso

questi unti sorrisi

guardate come li smembro

questi flaccidi visi!

Il fosforo del cameriere testo di SinanCapudanPascià
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