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Un cameriere
Signore perdono!
non volevo rovinare
questo bel panciotto
con il mio vino da due reni
l’ho colorato di rosso.
Signora perdono!
non volevo sporcare
il suo bell’abitino
ma l’ho dovuto sciupare
con il mio buon vino.
Queste scarpe fanno male
ma non mi posso lamentare
perchè se lo faccio
chi mi pagherà il pranzo?
È stretta questa cravatta
proprio non ce la posso fare
sarai pur soddisfatta
se inizierò a rubare.
Signore perdono!
Non volevo pestare il suo bel piedino
ma ho dovuto farlo
per servirle il vino.
Signora perdono!
non volevo offendere il suo buon dio,
ma no, non sono andato a messa
nemmeno io.
Con la mia giacca sdrucita
con i miei occhiali squadrati
con la mia mano ferita
coi miei calzini spaiati
porto in giro pietanze
assaggio arrosti e clichè
con le mie mani guantate
verso vino ai lacchè
con una rosa nel bavero
con una voglia al tritolo
con la 38 nel fodero
col mio sorriso al mentolo
guardate come li sgrasso
questi unti sorrisi
guardate come li smembro
questi flaccidi visi!