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Ecco che si aprono le porte dell’inferno:
non me le aspettavo sottili a dire il vero.
E invece erano il frutto di un operoso incastro tra carta velina e scotch da pacchi.
Si diramavano nei tuoi occhi sguardi di mancanza,
aspetto il meteo.
Attenderò la pioggia per sapere che sorridi, ma senza di me.
Hai scelto lei guardandomi,
è questo che ti rende cattivo.
E ora sono costretta a vederti sempre e a non farlo mai:
non avessi sperato ancora una volta che la diversità non è una barriera
e che l’amore guarda negli occhi e non oltre il cielo stellato.
Le porte dell’inferno ora sono completamente aperte,
ti vedo uscire felice, sotto un acquazzone:
sono pronte finalmente ad accogliere me.
