Certo che è proprio strana la vita. Non me lo so spiegare di quanto possa cambiare cosi radicalmente. Dal giorno alla notte, come se nulla fosse. Avete mai avuto quella sensazione di perdervi in un periodo? nel senso che non avete più la cognizione del tempo ed esso fugge assieme ai vostri sogni. A me capita più o meno spesso, anche se il principale colpevole sono io. Ed è un po' quello che è successo con te, senza pensarci troppo e allo stesso tempo pensandoci sempre. Mi spaventa stare con una persona, non ci riesco, ma dalla prima volta che ti ho vista non ho sentito più la paura. Sembra quasi una trama da film americano, uno di quelli in cui ci si ama tanto e poi, poi boh, si scompare cosi nel nulla, senza neanche avere il tempo di salutarsi. Quanto è brutto non salutarsi. Mi è tornato in mente l’altra notte, tu eri già un pezzo lontana da me e io ero da solo qui, a capirmi. Non ti dico quanto sia difficile farlo, non mi piace, così come a te non piacevano i film romantici e neppure la pioggia. A mio vantaggio però posso dire che se avesse piovuto, t’avrei protetta con l’ombrello per non farti bagnare e io mi sarei adagiato sotto le gocce. Più che la pioggia tu sai cosa mi ricordi? il vento, si perché a te piace fuggire, muoverti tra le righe e scomparire senza che nessuno se ne accorga. Stavolta però credo che ti sia andata davvero male, me ne sono accorto ma ti lascio stare. Un tempo anche io facevo cosi, evitavo le cose belle semplicemente perché credevo fossero troppo grandi per uno come me. Tu perché lo fai? rinunci a ciò che vuoi solo per paura? secondo me no. Conoscendoti ho capito come il passato possa influenzare il nostro presente, di come i ricordi possano essere indelebili e lame nella pelle, sanguinavi spesso dal naso e per quanto a me faccia senso, ti avrei aiutato. Quante domande che ho e quanto lavoro ha da fare il mio inconscio, non si ferma mai. A volte penso di essere un eterno pazzo che non riesce a uscire dal labirinto che ha in testa, mi sfogo non dormendo e chi non riposa ha fin troppi dubbi da scovare. Ti ho sempre detto o quanto meno fatto capire, che tra gli altri non sono a mio agio, mi sento solo anche se circondato da tanta gente. Non mi hai mai dato un motivo, ma solo dimostrazioni del perché quando c’eri tu, solo non mi ci sentivo. Bastava guardarti all’improvviso per capire di stare al sicuro, io ero per te un porto mentre tu eri la mia ancora. Mi rendo conto solo ora che tutto ciò che ho provato è lontano da ogni stato d’animo che adesso m’accompagna. Che mi dondola mentre cerco di dormire, mentre scrivo e mentre giro evitando le luci, comprendo in questi attimi quanto rumore si fa a stare in silenzio. Credo sempre al fatto che io non sia adatto a questa società, più la studio più vado in paranoie. Quante te ne facevi anche tu, pur se dovevamo vederci ti saliva l’ansia. Abitavi lontano è un’ora di macchina mi teneva distante, ma questo non è mai stato un problema finché c’era voglia di viversi. Ecco, chi oggi giorno ha voglia di vivere sensazioni, momenti con un’altra persona, preoccuparsi se qualcosa va male o sentirsi un’anima con essa..bene la risposta la do io, nessuno. Me in primis, ma con te beh era tutto diverso. Per fino la lettura di un libro con te era più interessante e mi dispiace non avertelo mai detto. Chissà che faccia facessi se ti dicessi che sto scrivendo un libro grazie a quello che siamo stati, probabilmente ti arrabbieresti, ma non mi è mai interessato non farti venire i nervi, quindi si, è tutto vero. Buonanotte anche se sei dall’altra parte del mondo.
Perdersi per ritrovarsi testo di Voltoribelle