Di negligenza e piante grasse

scritto da lucreziamelillo
Scritto 22 giorni fa • Pubblicato 22 giorni fa • Revisionato 16 giorni fa
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Testo: Di negligenza e piante grasse
di lucreziamelillo

Il tuo errore più grande è stato pensare che, in quanto pianta grassa, avrei potuto sopportare tutto.
Non ti biasimo per questo.
Avevo bisogno di poca acqua e, se ti avvicinavi troppo, pungevo. Non c'era terra da rinnovare né vaso da cambiare. Io ero lì, in un angolo della tua cucina, a osservare ogni tuo movimento e ad assorbire ogni tua energia. Non vedevi alcun cambiamento. Le mie larghe foglie accoglievano quel poco di pioggia che cadeva su di loro ogni tanto, nessuna chinava il capo in cerca di una nuova fonte. Non cambiavo tonalità, le mie fibre erano abbastanza resistenti da mantenere un colore vivace. Non vi era arrendimento, nella mia genetica è radicata la resistenza.
Eppure non mi ero mai sentita così disadratata.
Mai la mia essenza era stata toccata dall'aridità di cui mi facevo beffa con gran vanto. Lo sfondo castano in cui ero avvolta non aveva mai sentito la superficie delle mie spine toccarla. Le piccole gocce, posate su di me, non mi avevano mai sentita pregare per una tempesta. I mobili di quella stanza non avevano mai visto la mia pelle mutare.
Eppure ero ancora lì, in quello stesso angolo che ormai sentivo essere mio, nonostante tutto.
Oggi, di me, non rimane nulla.
Mi auguro che le mie amiche possano sviluppare radici abbastanza lunghe da trovare nutrimento altrove. A nessun giardiniere dovrebbe essere permesso di estirpar via la linfa vitale di un essere vivente.

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