Goya

Immaginami slacciata, sdraiata sul divano ferma nel tempo.

i riccioli fluenti come glicini piovere sulle spalle, quelli del pube
appena ad accennarsi sul mio nido carnale.

ricordi? li sfumasti tu.

sai che sono ricchi d’acqua lì al lago, dove la scia ti invita.
ti indica la strada costeggiando il muschio, le ginocchia
avvinte da fragranze divine

annusale o mio Francisco!

cacciatore insaziabile di me ingordo, schiavo di forte gioventù.

intrepido e sublime .. .. .. trovami
che sono grotta tua
pronta ad accoglierti intero e profondo.

io ti prosciugherò del tuo liquore per donarti il mio.

ma prima
con la lingua dipingimi tutta
e lì al Prado il mondo si ricorderà di noi.