La Stanza

scritto da ManuelaM
Scritto Un anno fa • Pubblicato Un anno fa • Revisionato 3 mesi fa
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Autore del testo ManuelaM

Testo: La Stanza
di ManuelaM

C'è una stanza. È colma di piante. Rampicanti, selvatiche, dimenticate. Il pavimento è cosparso di vecchie macchie di pittura, di tutti i colori. Immobili, sembrano arrese all'incedente corrosione del tempo.
I raggi del sole filtrano pazienti dalle finestre, grandi e diroccate. Respirano lente e strascicate, come antenate stanche.
L'intonaco è scrostato.
La casa è abbandonata.
È antica, ed è bella.

Il silenzio avvolge la lentezza della stanza. L'orologio è rotto: il quadrante è frammentato. Crudamente le crepe si fanno largo lungo il vetro, rendendolo spettrale. Può inquietare, eppure è vittima. Forse l'orologio è triste perché nessuno lo ripara. Oppure è sollevato, ora non deve più assolvere al suo compito. Forse adesso è libero.
Libero dal tempo, dalle attese, dal ticchettio senza sosta, dallo scandire incessante degli ingranaggi.

Una foglia secca si adagia cedevole verso il suolo. Si stacca da qualcosa che una volta era linfa e vita.
Il suo fluttuare è lento e terminale. Vuole riposare.
Un ragno oscilla leggermente dalla sua ragnatela. Adagio, si lascia cullare tra il nulla e la fame.
Lui avrà trovato la pace?
La stanza vorrebbe essere riempita?Giunge un refolo di vento, e la finestra sbatte. Avanti e indietro.

I rampicanti crescono senza cura, con una tenacia misteriosa. Selvatica, elegante.
Inquietante.
Sono attaccati alla vita. Ma sono minacciati dalla morte? In fondo, la casa è abbandonata.
La forza può essere fragile?

Le mura sono stanche.
Di chi era la casa?
I rampicanti sussurrano storie remote. 

Le macchie di pittura, una volta, erano pulsanti di vita, e la casa vibrava avvolta da folate di luce e arte.
C'erano dei balli, nella casa. Anche nella stanza. C'erano intrecci, legami. Storie d'amore e di dolore, intervalli di luce e buio.
Delicatezza.
Musica.
Sangue.

Poi le danze sono cessate, e le macchie di pittura si sono seccate. 

Adesso è rimasto il silenzio. 

Il silenzio è in pace? È sereno?Oppure è in attesa?
È forse nostalgico?
È vita? O morte?

Non mi risponde.

Il ragno si è acquietato, la finestra è socchiusa, e i colori della sera incipiente avvolgono la stanza, un'altra volta, prima della notte.
La abbracciano, sulla dolce linea di confine tra il rosso e il nero.

Io sono la stanza.

È buio. Una trottola prende vita, e inizia a roteare.
Sussurri sotterranei si mescolano in un'ambigua fusione di enigmi.
La vecchia lancetta dell'orologio avanza di un secondo. Il suono del suo risveglio riecheggia tra le pareti immobili.
Il sottosuolo è ancora vivo, e i rampicanti ora possono nutrirsi.

La Stanza testo di ManuelaM
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