Prova microfono
(accadde sul palco del Primo Maggio)
"Sa...sa...sa prova.
Un duè tre, prova.
Ehi, mi sentite? Anche voi, laggiù in fondo,
alzate le mani, se mi sentite, e fate vedere quello striscione.
Mamma mia, quanti siete, sembra di stare a Sanremo.
Pollice su, e via con lo show.
Mixer, non sento in cuffia, pump up the volume, per
piacere.
Camera uno, stacca sulle bandiere e poi Bella ciao."
...Bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao e le genti che passeranno mi diranno che bel fior…
"Ottimo. Ancora camera uno: soffermati sul labiale del pubblico. Lo vedi quel gruppetto, di fianco al ponteggio delle luci, accanto allo sponsor?, è perfetto.
Camera tre, al mio segnale, campo largo sul palco, poi riduci piano piano e zooma sullo speaker.
E uno e due eee...ora. Non lo mollare fino a quando non conclude."
"Lavoratrici, lavoratori,
l'Italia, è, una, Repubblica, fondata, sul,
lavoro.
Oggi, siamo qui, su questo palco, per, ribadire, che, il lavoro, è, un, diritto, non,
un, favore."
Applausi.
"Ok, a posto. Su in cabina, avete le immagini? Andiamo in dissolvenza. Poi cinque minuti di pubblicità e sigaretta: chi me ne offre una?, le ho finite.
Mixer, chiudi l'audio."
Ma il microfono resta acceso,
e filtra la voce
di chi parlava saggio:
"Hi, hi, hi, la solita retorica
del Primo Maggio."
Sipario.
Prova microfono testo di Belisario
