Contenuti per adulti
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Cammino tra le rovine di città senza nome,
dove il cemento ha inghiottito la voce degli antichi.
Il sole cala, trasuda aranci e rossi
che macchiano il cielo, un mantello strappato
sul quale si stagliano ombre di gabbiani stanchi.
Qui, tra questi muri crepati, nasce
una ribellione muta, un canto soffocato
nelle gole secche dei disillusi.
Non è la fame del corpo, ma dell’anima
che strazia il ventre delle madri
e spegne il fuoco negli occhi dei bambini.
Osservo il volto stanco di un vecchio
che fuma la sua ultima sigaretta
sotto la luce fioca di un lampione.
Nel suo sguardo, un abisso di giorni
persi tra il fumo e la polvere dei sogni.
Là, oltre la nebbia, intravedo
la silhouette di un poeta dimenticato,
le sue parole, chiodi infissi nel cuore
di un'umanità sorda e cieca.
E mi chiedo se mai il mondo
imparerà a sentire il grido della terra,
il sussurro delle foglie nel vento,
il lamento silenzioso degli ultimi.
Forse, nel silenzio della notte,
quando le stelle parlano lingue antiche
e i gatti randagi cantano canzoni d’amore
alle lune spezzate,
troveremo una risposta, una redenzione.
Ma intanto, il tramonto si dissolve
in una scia di rimpianti e desideri inespressi,
e noi, naufraghi del tempo,
restiamo sospesi tra il sogno e l’oblio,
tra la vita e la sua pallida ombra.