La misura dell’amore

Stamattina, mentre camminavo tra i banchi del mercato, mi sono fermato davanti al banco dei fiori.
Sarà che ho sempre avuto un debole per quei colori sparsi nel caos, o forse per quel profumo che sa di cose semplici, vive.
Poco più in là, una signora si è avvicinata alla fiorista.
"Vorrei una pianta che mi duri molto" ha detto.
La fiorista l’ha osservata per un istante, poi ha sorriso, in quel modo sottile, un po’ ironico, che nasconde una verità più profonda.
"Mi dispiace" ha risposto. "Non ne ho di quel tipo."Quel sorriso diceva più delle parole.
La signora l’ha colto e ha provato a spiegarsi: "No, è che… io non ho proprio il pollice verde.
"La fiorista ha scosso lentamente la testa. "Non è questione di colore del pollice. È questione di attenzione. Ma della cura giusta, nella giusta misura."
"Ma io ci tengo tantissimo! Le annaffio ogni giorno, le metto sempre al sole…"
Ed è lì che la fiorista ha colpito nel segno: "Vede, il problema è proprio questo. L’attenzione non si misura in quantità, ma in qualità. 
Una pianta può morire anche per troppo amore: troppa acqua, troppa luce, un vaso sbagliato.
A volte, non è la mancanza a soffocare. È l’eccesso."
Poi ha aggiunto, con calma: "Ogni pianta ha il suo modo di crescere. C’è chi cerca il sole e chi lo rifugge. C’è chi ama stare stretta e chi ha bisogno di spazio. Alcune sopravvivono giorni senz’acqua, altre si spengono in poche ore. Trattarle tutte allo stesso modo è il modo più sicuro per farle appassire."
La signora è rimasta in silenzio, ha abbassato lo sguardo, poi ha sorriso.
"Allora mi aiuti lei a scegliere. Ma soprattutto… mi insegni a prendermene cura."
Io, lì accanto, ho incrociato lo sguardo della fiorista.
E a quel punto, la mia domanda non era più: "Chissà che pianta le darà?"
Ma piuttosto:"Stava davvero parlando solo di piante?"