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Sangue.
Il tramonto sul mare di fine novembre, dai finestrini sporchi di pioggia, della mia auto parcheggiata a pochi metri dalla riva.
E lì , il turbinio generato dalle onde, ma nonostante lo sciabordio dentro di me il silenzio, nessun accenno di pensieri che mi turbano.
Una pace effimera penso.
Guardo il movimento irregolare del mare in tempesta, il vento che scompiglia i capelli di chi passeggia sulla sabbia incurante del freddo e del buio che cala velocemente.
All'improvviso sento l'odore del sale che pervade l'abitacolo ed è in quello stesso istante che sento smuovere un brivido.
Il brivido dei ricordi di un amore passato, di baci e di abbracci perduti, e nonostante la timida luce di un sole ormai stanco, il buio cala su di me.
Adesso il rumore delle maree si fa insistente e sempre più potente nella mia testa, cerco di scacciare via quel chiasso, ma lui si fa spazio .
Totalizzante,
paralizzante.
Impotente ,decido di farmi cullare da quel ricordo .
Scendono le lacrime e mi vergogno.
mi asciugo il viso con la manica del cappotto infeltrito, scorgo il mio volto riflesso dallo specchietto retrovisore.
Continua la vergogna.
occhi lucidi,
sguardo spento,
solitudine.
Il sole è calato, la notte ormai la fa da padrone.
Nasconde finalmente il dolore, o forse è solo una mera illusione.
In verità il cuore grida forte, lo sento spezzarsi di nuovo.
Ancora e ancora
Mi lascio andare alla commozione.
Sento che sanguino nel profondo.
Un groppo alla gola, resto immobile, una fitta al petto che sento scendere giù fin dentro le viscere, tremo, le mani mi sudano, poi nella mia mente molto sfocato vedo il suo viso.
Mi sorride e le lacrime continuano incessanti a solcarmi le guance ormai rosse.
Esausta chiudo gli occhi, poggio il capo sul sedile della mia auto e immagini di noi due cominciano a prendere forma
E ,come uno spettatore malinconico davanti a un vecchio film ,mi immergo in quelle immagini proiettate nella mia testa ,mentre il vento si fa più impetuoso e fa da colonna sonora a questa pellicola di vita vissuta.
Vedo e sento le nostre risa e sono come lame di un coltello affilato che mi trafigge da parte a parte.
Vorrei solamente avere la forza di riaprire gli occhi e porre fine a questo film solo mio.