La terra di Palestina

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Testo: La terra di Palestina
di Paulus

I morti non si contano, sono tanti troppi. Accatastati l'uno accanto all'altro sul piazzale sterrato, lembo del deserto che si estende ondulante fino alla curvatura dell'orizzonte. E' il deserto del Negev dove l'orice bianco si sazia, avvezzo a tollerare la sete; ghiaia e sabbia a distesa, fiorisce l'anemone, ubertoso di petali, lo stelo gracile è accarezzato dal camsin, sull'orlo dei sentieri che i palestinesi calpestano altre varietà botaniche che solo il semplicista conosce s'accrescono. E' bella la Palestina ha le sembianze del profeta la giocosità dell'innocente la verve della danzatrice, L'autocarro sale rombando il ciglione curvato e liscio come se una mano levigandolo lo avesse addolcito. Solleva un nugolo di polvere color ruggine. S'arresta sulla spianata sulla sabbia rassodata, lo slargo su cui si affacciano i tuguri palestinesi, e qualche dimora che ha un non so che di ostentato. Frotte di bambini adulti s'accostano frenetiche al vano di carico; tendono le mani, fanno ressa sgomitano si fanno largo, la fame morde. Sull'altura una camionetta da cui scendono uomini in tenuta miliare imbracciano il fucile d'assalto premono il grilletto. Ed è una carneficina. Quei corpi che volevano un tozzo di pane sono distesi con gli occhi sbarrati inespressivi, alcuni riversi sul fianco; un coagulo di sangue macchia gli indumenti.
La terra di Palestina testo di Paulus
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