La vera Élite

Sono contento di trovarmi nell’élite… ma in quella vera, non nella falsa ed ipocrita fascia sociale dei ragazzi che pensano di trovarsi sulla punta di questa piramide.
Nella vita di tutti i giorni, che sia a scuola, a lavoro o anche tra conoscenti, ci sono sempre state delle divisioni in classi sociali: a partire dalla più bassa, che è composta dalle persone considerate asociali e che tendono a isolarsi da questo “branco”. 
Nel mezzo c'è la classe media, dove si trovano due tipi diversi di individui, ovvero coloro che si credono superiori rispetto alla piu bassa classe sociale ma che sono comunque consci della propria inferiorità rispetto a quella più alta (questi ultimi tenderanno a vivere per assecondare gli altri più che per se stessi); mentre il secondo tipo, a mio parere il più curioso, formato da persone che sono superiori a questa convenienza sociale, ma che a differenza di quelli che fingono di non vederla, scelgono di affrontarla sapendo in cuor loro di essere nel giusto.
Infine c’è la classe d’Élite, rimasta in piedi solo grazie all’auto convinzione dei propri membri di meritarsi questa posizione e alla poca consapevolezza delle classi inferiori, che li porta a venerare queste ingannevoli divinità; quest’ultime, simultaneamente, non fanno altro che ingannare se stesse (chi inconsciamente e chi maliziosamente), poiché accecati dalla facilità della migliore posizione sociale e dai privilegi che ne conseguono.
Trovo inutile, dunque, dover spiegare i motivi per i quali la vera Élite non sia la classe sociale più alta; lo è, invece, quella composta da chi riesce a notare l’ipocrisia dietro a questo status sociale ed è capace di mascherarsi da comune membro della piramide solo per evitare di finire in fondo a quest’ultima…
La domanda, dunque, nasce da sè: è più da biasimare colui che sa, ma fa finta di non sapere, o colui che non sa?   
Sarò il più ragionevole possibile, non cadendo nel falso mito dove il buono vince sempre sul cattivo, di conseguenza non inserirò questa “finta Élite” all’ultima posizione della piramide, poiché nei confronti di chi riesce a mettersi al di sopra degli altri con astuzia, seppur con malizia, avrò sempre del maggiore riguardo rispetto a coloro che, al contrario, hanno scelto di sbbandonarsi a questa perfida sottomissione.