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non sono mai stata più viva di ieri
se ora mi fanno tanta paura i tuoi capelli neri;
ma le case si illuminano sui miei sentieri
anche se non so dove sei, ma so dove eri.
non c'è colore del cielo
che non abbia avvolto questi rami
(il mio telefono aspetta forse che mi chiami)
forse loro saprebbero dirmi chi è che ora ami.
eri l'alba più nera
eri tutta la primavera
eri tutto quello che mi consolava
quando arrivava la sera
e adesso che eri e basta
vorrei che il verbo non fosse al passato
piango e ripenso a quello che è stato
forse eravamo solo un disco prestato.
la morte dei fiori risplendeva nella fontana
facevano a gara le nostre urla e la campana
parlavamo della felicità più assoluta
ma non volevo altro che essere voluta
non ha senso dirti ormai
quanto nel buio tu mi sia piaciuta
ma mi resta la luna che abbiamo guardato
gli angoli dove abbiamo girato
le panchine dove sono evaporate le sere
pianti di rose, canzoni di mele
nessuno ha tagliato le nostre risate in fiore
mi chiedo se adesso sia veramente migliore
la vita che splende di mesto bagliore
la notte che arriva senza bruciare
abbracciarsi senza che la solitudine faccia male
rischiare per ridere, ridere per dimenticare
non ho dimenticato di cosa parlavamo
ma ho dimenticato cosa significasse parlarti
non ho dubbi, non avrei dovuto lasciarti.
ti preferivo quando non c'era il sole
sconfiggevamo il silenzio per ore
saprei dirti chi sei in poche parole:
eri una pioggia rumorosa e bella
eri una mattina alla polvere di cannella
non ho tempo da perdere adesso
annoiarmi senza di te non è più lo stesso.