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In castelli dipinti di rosso e larve dipinte di giallo, tra gli occhi del mio drago e tra le braccia del mio nido. Sopra una balla di fieno e dietro il cruscotto di una macchina. Tra le serate della notte e dietro la cassa dell’Esselunga. In tutti questi momenti un fattore comune c’è sempre stato: la libertà.
Mi sento me stesso quando mi sento libero: le catene che mi tengono stretto dal cielo si spezzano, i miei occhi diventano chiari e le mie orecchie si placano. Mi sento me stesso sul ciglio della strada abbracciando un palo, oppure mi sento me stesso canticchiando una canzonetta. Penso che se mi sento sicuro, mi sento anche libero.
Allora è l’insicurezza che mi tiene incatenato, quando potrò tornare ad avere una sicurezza costante? Esistono persone che si sentono sempre così? Chissà!
Quando farò dei miei occhi l’unica lente giudicatrice rinizierò ad essere totalmente libero.
