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Rivivo quel giorno in loop. Non smetto di pensarlo, lo sento sulla pelle, mi viene in mente solo il suo sorriso, nient'altro di più bello.
Avrei dovuto dirgli "ci vediamo", non "vedremo"; non desidero nient'altro.
Non si è mai troppo piccoli o troppo grandi per riuscire a capire se è quello giusto. Ovvio che è quello giusto, se solo fosse più interessato a me, se solo mi avesse voluto vedere più spesso. Sono un casino totale. L'amore è un casino totale.
Vorrei sentirmi all'altezza, avrei dovuto strappargli un bacio, avrei dovuto dirgli "io ti amo", ecco si "TI AMO", questo amore mi fa impazzire, un amore a metà, pieno di incertezze e paure. Avrei dovuto fare il contrario di quello che ho fatto, tanto non ho niente da perdere, ho già perso.
Dovrei chiamarlo.
Basta paranoie, basta tormenti, agisci! Devi agire, devi vivere. Togliere il peso che hai sul petto, mandare a quel paese i pensieri negativi. A che servono? E se non dovesse andare bene, che ti frega! Tu, hai vissuto, vissuto davvero.
Oggi sono positiva, sono sul balcone seduta a guardare la luna piena e credo proprio mi porti fortuna. Ho ancora il suo numero, ma gli ho tolto il cuore vicino al nome. Sono nervosa, tremo per l'ansia. Vado su Whatsapp e inizio a scrivergli. Cancello per l'ennesima volta quello che avrei dovuto dirgli, ogni parola sembra sbagliata.
Sono ormai da un'ora sulla sua chat e non ho ancora scritto niente. E' vergognoso! ero così convita di voler fare questo passo, che la convinzione è diventata subito timore.
Mi sudano le mani, mi tremani le gambe e il mio cuore batte all'impazzata, ho la sudorazione a mille, ecco, sono di nuovo loro... gli attacchi di panico.
Perchè proprio ora? Perchè non mi lasciate in pace? E' già difficile così la situazione, non ho bisogno anche di voi. Il mio corpo non reagisce, è sotto stress e un semplice "buonasera", non è riuscito neanche a mandarlo.
Alla fine decido di spegnere il telefono, non ce la faccio, mi mette troppa ansia questa situazione. Se solo non mi sentissi sempre meno agli altri, ho pensato subito che lui non mi sta pensando o che magari mi prende in giro con i suoi amici, dicendo "ci risiamo, di nuovo questa rompiscatole!" o che mi risponde per cortesia, sappiamo tutti che a lui piace essere piaciuto, stare al centro dell'attenzione, essere idolatrato e io sarei solo una delle tante. Che casino la mia testa, dovrei amarmi un po' di più, nessuno è meno importante dell'altro, siamo tutti uguali, eppure io mi sento sempre piccola.
Sono stanca senza aver fatto nulla, sono frustrata e ho sonno, quindi decido di mettere la sveglia per la mattina seguente e vado a dormire.
Nella notte mi agito, vorrei a volte non essere io, non voglio chiedere aiuto ai miei amici, va a finire che non gli scrivo ciò che sento, ma ciò che mi dicono gli altri, e non sarebbe giusto. Devo riuscirci da sola. Sento la testa in fiamme e mi fa male, mi giro e rigiro nel letto, fin tanto il mio cervello non smette di tormentarmi.
E mi addormento.