"Il Mito della Caverna"

scritto da XENIA
Scritto 22 giorni fa • Pubblicato 22 giorni fa • Revisionato 22 giorni fa
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Oggi mi sono alquanto dilungata. Ma ritrovandomi nell'amato Platone, ho voluto raccontare in forma poetica il suo "Mito della Caverna", il suo penetrare a fondo nella mente umana. Da sempre, il nuovo spaventa. Ma ancor più, la felicità.
- Nota dell'autore XENIA

Testo: "Il Mito della Caverna"
di XENIA

Il prigioniero
sentiva un gran calore
alle sue spalle.
Non sapeva fosse fuoco 
forse non lo avrebbe
mai saputo.
Ogni tanto distingueva 
un bagliore di luce
riflesso sulla roccia
ma bastava un istante 
per smorzarlo.
Il suo collo era bloccato
da un gancio nella pietra
gli occhi nemmeno
poteva roteare
e tutto ciò che
la retta traiettoria 
gli mostrava 
altro non era
ciò che lui
pensava di vedere.
Qualcuno aveva posto 
un po' più in la'
forme
oggetti
in modo da poter donare
ai detenuti 
un'idea falsata della realtà. 
Non era solo
infatti.
Altri uomini come lui
dividevano lo stesso 
triste destino.
Non poteva conoscerne 
le sembianze
ma ne sentiva sulla pelle
il respiro 
e ciò bastava a fargli capire 
che fossero vivi.

Un dì 
le corde riuscì a spezzare
e fuori dalla caverna
infine si trovò. 
Si accorse del fuoco
degli oggetti
che aveva creduto 
esseri viventi.
Fu solo allora 
che capi'
di aver vissuto 
per tutta la vita
in un'idea falsata. 
Ancora camminò 
ma la luce del sole 
gli occhi gli abbaglio'
e avendo paura 
di quel che non conosceva
il tornare indietro 
lo tento'.
Eppure resistette
spinto dalla curiosità 
e man mano
che la vista gli si rischiaro'
si accorse
di quanto bello fosse 
il mondo vero
e pianse a lungo
per tutto ciò
che aveva perso. 

Alla mente 
gli riaffiorarono
gli altri prigionieri 
come lui ignari
della verità. 
Indietro corse 
per poterli liberare
affinché godessero
con lui
del sommo piacere
della consapevolezza.
Entusiasta
a lungo loro parlò 
dell'immenso
oltre quel muro
quelle rocce.
Pensava che tutti 
lo pregassero 
di spezzare quelle catene.

Nessuno lo fece.
Nessuno lo volle.
Nessuno si mosse.
Perché da sempre 
il nemico 
più temuto dall'uomo
è la Felicità. 








"Il Mito della Caverna" testo di XENIA
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