Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Una volta, prima che il tempo iniziasse e oltre i confini dello spazio, un silenzio così profondo, attraversò l’eternità.
Poi, all’improvviso, una scintilla piccola e timida come un pensiero appena nato, esplose in un bagliore che disperse le galassie.
Da quella danza primordiale nacquero stelle e pianeti, nebulose e buchi neri, ognuno con un compito segreto nel grande spettacolo del cosmo. In uno di quei pianeti, azzurro come l'acquamarina nacque qualcosa di stupefacente: la coscienza. Piccola, confusa, fragile ma curiosa. Iniziò a scrutare il cielo, a contare le stelle, a chiedersi:
"Da dove vengo io?"
"Chi sono?"
"Cosa c'è oltre?"
L’universo rispose. Non con parole. Ma con comete che solcavano il cielo, con eclissi che facevano battere il cuore, con aurore che sembravano abbracci tra cielo e Terra.
Una notte, un bambino, sdraiato in un campo sotto la Via Lattea, chiese a suo nonno:
— Ma il cielo finisce?
Il nonno sorrise, guardando le stelle con occhi pieni di ricordi:
— No, piccolo mio. Il cielo non finisce, si trasforma. E noi con lui.
Quel bambino, crescendo, divenne astrofisico. Cercò formule, scrutò galassie lontane, lanciò satelliti e sogni nell’orbita. Ma ogni tanto, di notte, tornava a quel campo, a guardare il cielo e a sentirsi di nuovo polvere.
Polvere viva.
Polvere che pensa.
Polvere che ama.
E l’universo, silenzioso e immenso, continuava a espandersi… come una poesia senza fine