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abituata
a vedere tutto dietro uno schermo
mi ero quasi dimenticata
che in quel mare ora fatto di lacrime
ora si può salpare
per tentare di lottare
per non lasciar andare avanti
quel genocidio
pieno di morte e pianti
cosi umiliante e cosi ignorante
mi vergogno davanti al signore
perché per soldi, potere e terra
oggi c’è la guerra
e ci sono gli occhi di un bambino
che non sono più in grado di veder germogliare un fiore
e ci sono le braccia di una donna
che non potranno mai più abbracciare il loro amore
e ci sono le ossa di un signore
che hanno smesso troppo presto di proteggere il suo cuore.
e chi l’ha deciso?
chi ha il potere di scegliere il destino?
chi? chi è così cattivo?
crudele, spietato,
lo vorrei vedere disarmato,
già lo è: uomo senza cuore.
fino a che punto ci si può spingere?
non esiste più sensibilità
non esiste più solidarietà
perché la gente ormai nasce col cuore a metà.
Si sta continuando a dipingere
un’infinità di rosso sangue
ma comunque non c’è più colore
da togliere a quel bellissimo e rovinato fiore
non c’è più colore
come nel cuore di chi non piange
per questa oscenità
per questa ipocrisia
che non è nient’altro che merda
e un’inutile, ignorante e massacrante follia.
prego e spero
che l’uomo si rimetta in piedi
e che volti la testa verso il cielo
perché esistono rimedi
e perché forse basta crederci
e perché così, domani, ci sarà la pace.