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Ti ho portato una rosa rossa, che poi sarei io,ti ho portato una rosa blu, che poi saresti tu, le ho intrecciate,oggi che vorrei ricordarti, chissà che poi magari nemmeno il vento le separa.
Le ho poggiate sul marmo freddo, vicino alla tua foto, ho aspettato che appassissero insieme perché era così che doveva andare.
Una lo ha fatto per prima, ancora fanciulla, era la tua, l' altra, sola al mondo ha continuato a fiorire, delle spine sono nate sul suo stelo, pronte a ferire, ma era solo una corazza,ha protetto l' altra, ciò che ne restava o forse solo il suo ricordo.
Nel fiore dei suoi anni sbocciava, rivendicando al mondo il culmine della sua bellezza,perché sapeva che non sarebbe stato per sempre, perché sapeva che quel privilegio non a tutti era stato concesso, i raggi dorati del sole si insinuavano tra i suoi petali sprigionando sprazzi di luce, mentre affianco, il blu cobalto della tua rosa sbiadiva, bruciato dallo stesso sole che corteggiava l' altra e lei ancora prima di sbocciare, con la testa piegata si arrendeva.
Ora piove sulla tua lapide mentre il vento spazza via il superfluo, anche l' ultima rosa è appassita,l' altra oramai è solo una grigia carcassa, sono rimasta lì, ad aspettare che smettesse di piovere perché non era così che doveva andare, saremmo dovuti appassire insieme.
Prima di voltarmi le guardo un' ultima volta, un tempo sgargianti e meravigliose, ora spente e scialbe.
Le avevo intrecciate...Nemmeno il vento le ha separate.