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Di Ritorno da una serata tra amici, passeggiando lungo le vie del Centro di Palermo, Maurizio 51 anni, si è fermato a parlare con noi.
Maurizio non è una persona comune. Dice qualsiasi cosa gli passi per la testa, farfugliando e senza riuscire mai a completare un discorso o a dire una frase di senso compiuto. Nonostante ciò, dalle Mille perle che tirava fiori dal cilindro si evinceva una straordinaria cultura; chimica, fisica, arte, letteratura, storia, religione e tanto altro.
E tra un parere e l'altro su Archimede, Pitagora, Da Vinci e Pavese, il mio nuovo amico Maurizio ha declamato questo suo componimento:
"M'illumino D'Immenso,
Ed è subito sera.
Andiamo al Supermercato!"
Come d'incanto una volta pronunciate queste parole proprio sotto la Porta Nuova, è scappato a prendere il bus N4, senza nemmeno salutare. Proprio così come era apparso, ora era svanito, ma non dai miei pensieri.
Così mentre continuavo la mia passeggiata verso casa ho pensato al componimento del mio filosofico amico.
Forse mi voleva parlare del decadimento della società? Del cambiamento dei costumi magari. Della buona e ormai vecchia abitudine del sapere e di come siamo passati dal preoccuparci di Illuminarci di immenso, al preoccuparci di dover andare al supermercato. Forse sì, o forse era solo un altro confuso pensiero sconnesso da ogni logica razionale; ma a me piace pensare che Maurizio veda il mondo in modo molto più cristallino rispetto a come lo vediamo noi, e che forse siamo noi quelli che chiamiamo pazzi.
Concluso questo pensiero, mi sono addormentato tra le coperte profumate. Il mattino seguente mi sono svegliato, mi sono lavato, mi sono vestito e sono uscito di casa. E Via! Al Supermercato!