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Vorrei raccontare della mia vita, sono una ragazza nata e cresciuta in un paese che, pur essendo il mio, non lo era veramente. I miei genitori, per problemi finanziari, mandarono una bambina di tre anni dai parenti. Quando quella bambina aveva bisogno di genitori, loro non c'erano. Piangeva, non mangiava, soffriva, ma poi pian piano, con il passare del tempo, ha dimenticato i suoi genitori e ha creato un mondo tutto suo. Ha ricevuto amore dai suoi genitori e dai vicini di casa, che mi vedevano come una ragazzina orfana. Durante le vacanze estive, quando andavo a trovare mia madre, non riuscivo a legarmi perché mancava l'affetto. Consideravo i miei parenti come i miei genitori. La nonna diceva di non chiamare "mamma" la zia, ma di considerare "mamma" quella signora. Io vedevo i miei cugini chiamare "mamma" la zia, quindi anche per me lei doveva essere "mamma". Trovavo la nonna fastidiosa. Mio padre viveva in Germania per problemi finanziari e non lo avevo visto per 6 anni. Quando l'ho visto per la prima volta, tutti mi dicevano "Questo è tuo padre, salutalo". Ero lì, ma non conoscevo quella persona. Per me, i miei genitori sono diversi, perché ogni volta cambio genitori.